Avezzano. Erano rimasti coinvolti in una vicenda legata a fatti di presunta usura risalenti al 2008. Il tribunale di Avezzano ha deciso per due assoluzioni e una condanna a due anni. La vicenda, che ha coinvolto due imprenditori, assolti dai giudici del tribunale di Avezzano, Francesco Lupia (presidente) e Carla Mastelli, riguardava la pratica dei cambio assegni. Si tratta di M.M., 51 anni e R.S. (53) finiti sotto processo perché secondo l’accusa avevano messo in atto una serie di intermediazione economiche nei confronti di un consente commerciale, anche lui di Avezzano. Secondo il pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato, l’uomo era stato costretto a pagare tassi usurai ai due dopo aver ricevuto dei prestiti. Agli imprenditori erano stati contestati alternativamente i reati di truffa e usura. Sono però stati assolti perché il fatto non sussiste.
In particolare, si trattava di quattro episodi per importi complessivi di 30mila euro contestati insieme al reato di truffa.
Gli accusati, difesi dagli avvocati Emilio Amiconi e Sandro Emi, si sarebbero approfittati delle condizioni di difficoltà in cui versava il consulente. In realtà durante le indagini è emersa che era stata utilizzata la pratica del cambio assegni, molto diffusa in quel periodo. Un modo con cui si finanziavano reciprocamente ma, secondo la tesi difensa, senza che fosse variato il vantaggio dell’uno ai danni dell’altro. Era stato contestato anche l’esercizio abusivo del credito. Il 53enne, difeso dall’avvocato Amiconi che ha annunciato appello, è stato condannato a due anni per un capo di imputazione relativo all’usura.