Avezzano. La crisi lo costringe ad accumulare debiti e a non versare l’Iva, scatta la denuncia ma il giudice lo assolve. L’omesso versamento dell’Iva, per circa 150mila euro, e delle ritenute dei lavoratori, per altri 500mila, non costituisce reato. Lo ha deciso il giudice del tribunale di Avezzano, Stefano Venturini, nel processo a carico di Vittorio Silvestri, un imprenditore
di Capistrello del settore dei trasporti che ha dimostrato al giudice di non avere i soldi per pagare le tasse. La decisione è stata presa perché l’azienda era in crisi e in condizioni di oggettiva impossibilità a pagare le imposte.
Nel periodo tra il 2007 e il 2009 l’imprenditore aveva fatturato sette milioni di euro di forniture nei confronti di enti pubblici e privati, senza però riuscire a incassare i soldi a causa delle condizioni di crisi che hanno investito il Paese. Oltretutto, un carico importante, destinato a raggiungere la Libia, era stato bloccato per questioni di Stato. Per far fronte al pagamento degli stipendi di 140 operai, l’uomo aveva deciso di ipotecare anche i beni di proprietà. In seguito ad accertamenti, conseguenti alla richiesta di ammissione al concordato preventivo, il fisco aveva scoperto l’irregolarità in merito al versamento di obblighi tributari, denunciando l’uomo all’autorità giudiziaria per evasione fiscale. Il legale dell’imprenditore, Franco Colucci, dopo aver presentato prove documentali e dichiarazioni, ha fatto leva sul principio di inesigibilità, convincendo il giudice ad assolvere l’uomo.
“La sentenza d apre ora la strada ad una raffica di ricorsi analoghi in tutta Italia”. Lo afferma Comitas, l’associazione delle microimprese italiane, che offrirà assistenza legale a tutti gli imprenditori i quali, senza dolo, non siano riusciti a pagare l’Iva o le altre incombenze fiscali al “fine di presentare ricorsi in tribunale e far valere il principio riconosciuto oggi”. “Già la Corte di Cassazione – si legge in una nota – aveva sancito il medesimo principio: non è punibile per omesso versamento dell’Iva l’imprenditore che non versa l’imposta a causa della crisi finanziaria e delle conseguenti difficoltà economiche. Gli imprenditori che versano nelle medesime condizioni descritte dalla sentenza di Avezzano sono migliaia in tutta Italia l’abnorme incremento dei fallimenti registrati nel nostro paese a causa della crisi economica, ha infatti portato un numero crescente di imprese alla condizione di non poter versare l’Iva”. “In sostanza – spiega Comitas – gli imprenditori non riescono a rispettare gli obblighi fiscali non perché siano degli evasori di professione, ma perché di fatto impossibilitati a causa della conseguenze della crisi. Viene meno cioè l’intenzionalità di danneggiare il fisco o sottrarsi alle proprie obbligazioni”.