Avezzano. È stato assolto dal tribunale di Avezzano, rappresentato dal giudice Marco Sgattoni, un noto imprenditore avezzanese di 64 anni. Secondo l’accusa, l’uomo, titolare di una ditta edile, avrebbe pagato un proprio fornitore con un assegno rubato. Il fornitore portò subito l’assegno di 10mila euro di importo all’incasso, che immediatamente risultò essere scoperto. Le successive indagini svolte dai carabinieri di Roma hanno poi permesso di appurare che il titolo era stato rubato ad una donna poco tempo prima, in un centro commerciale di Roma. Pochi giorni prima infatti una donna di 70 anni di Treviso, ma da anni residente a Roma, aveva denunciato il furto della propria borsa avvenuto in un centro commerciale della capitale. All’interno della borsa vi erano oggetti personali, il portafogli e, appunto, un carnet di assegni.
Secondo l’accusa, l’imprenditore si sarebbe impossessato di un assegno riconducibile al carnet rubato nel centro commerciale romano pochi giorni prima e lo avrebbe usato per pagare un proprio fornitore. Tuttavia la difesa rappresentata dall’avvocato Mario Del Pretaro ha dimostrato che il titolo non risultava che fosse stato consegnato al fornitore dall’imputato o da altra persona della propria ditta. Cioè l’assegno risultava incassato dal fornitore a pagamento di un acquisto effettuato dalla ditta dell’imputato, ma nessun elemento dimostrava con certezza che fosse stato consegnato dall’imputato. Il Giudice, accogliendo la tesi difensiva ha assolto l’imputato perché non raggiunta la prova che abbia commesso il fatto. L’accusa era sostenuta dal pm Roberto Savelli.