Avezzano. Il progetto per l’impianto a biomasse della Powercrop potrebbe saltare già prima delle consultazioni perché è previsto all’interno dell’area protetta del Salviano. Dopo l’inaspettata riconvocazione del tavolo di valutazione da parte del prefetto, Francesco Alecci, commissario ad acta per la riconversione dello zuccherificio di Celano, rispunta la vecchia delibera del 2005 con cui il Comune allargava il territorio dell’area protetta anche sulla zona dove era prevista la realizzazione di una centrale a biomasse della potenza termica di circa 93 Mwt (32 Mwe), in località Borgo Incile.
Intanto riparte la mobilitazione popolare contro l’impianto a biomasse della Powercrop ieri sera nella sede della Proloco di Borgo Incile, stracolma di cittadini, si è tenuto un incontro programmatico in cui si è ribadito un secco no all’impianto.
Ma ora tutti gli occhi sono puntati sulla delibera. Un documento che non è stato mai impugnato né contestato, che quindi ora è diventato effettivo e che potrebbe tagliare definitivamente le gambe al progetto. Si tratta della delibera consigliare in cui il Comune prese atto dei confini della Riserva e approvò la definizione di una fascia di rispetto volta a inglobare i territori limitrofi caratterizzati dalla presenza di un patrimonio di indubbio valore ambientale e paesaggistico, come i Cunicoli di Claudio, il canale collettore Incile, la Grotta di Ciccio felice, zone umide che fungono da “aree di sosta” per gli uccelli migratori ed molti altri elementi, dettando vincoli volti alla tutela della conservazione dei sistemi fluviale, rurale ed archeologico. La legge regionale di riferimento che permise di creare la fascia esterna della Riserva è la numero 134 del 1999. In sostanza, dà la facoltà ai Comuni di individuare una fascia di protezione fissando le relative limitazioni. Il Comune si avvalse di questa normativa e applicò uno studio affidato nel 2001 all’associazione del Salviano. La Powercrop accusò il Comune di aver messo in atto una scelta strumentale e scorretta oltretutto immotivata, per imporre vincoli paesaggistici incompatibili con la propria attività. Ora però quel documento potrebbe annullare già in partenza ogni tentativo di riaprire la valutazione del progetto.
Il progetto di riconversione dell’ex zuccherificio di Celano consiste nella realizzazione di una centrale elettrica alimentata a biomasse, con una potenzialità termica di 885 megawatt e di un elettrodotto di 150 kilowatt, per esportare l’energia prodotta. La struttura dovrebbe nascere a due chilometri da Avezzano, a Borgo Incile. Area occupata prevista dal progetto: 142mila metri quadrati. Per quanto riguarda l’occupazione, invece, l’impianto riassorbirebbe i 32 lavoratori dell’ex zuccherificio della Sadam di borgo Strada 14.