Avezzano. Fase progettuale alle porte per il progetto dell’impianto irriguo del Fucino. L’iter burocratico messo in cantiere dall’Autorità di Bacino Liri Garigliano, incaricata dalla Regione per la redazione del progetto propedeutico alla realizzazione dell’opera da 99 milioni, viaggia verso le battute finali. L’attesa conclusione dei lavori della commissione è stata assicurata dal Presidente della Regione Gianni Chiodi in un incontro con lo “stato maggiore” di Confagricoltura, dove il Presidente Fabrizio Lobene, il Vice Presidente Concezio Gasbarro, il Direttore Regionale Camillo Colangelo e il Provinciale Stefano Fabrizi, hanno messo sul tavolo le note dolenti del comparto agricolo. “Chiodi, dopo aver contattato il Segretario generale dell’autorità di Bacino Liri Garigliano”, racconta Lobene, “ha assicurato che l’iter per l’affidamento dell’incarico alla società che dovrà redigere la progettazione sarà concluso entro pochi giorni. Finalmente, anche se con mesi di ritardo, la partita per l’unica opera pubblica prevista in Abruzzo dal piano strategico nazionale fa un passo in avanti”. L’incontro, improntato sulla concretezza, molto apprezzato da Chiodi, è servito per portare all’attenzione del Governatore alcune questioni di vitale importanza per tutte le aziende agricole della Regione. L’impianto irriguo, quindi, è stato solo il primo assaggio, seguito dalla richiesta di approvazione del DDLR n. 433/12 (Adeguamento funzionale, riordino e norme per il risanamento dei Consorzi di Bonifica). “Questa legge”, spiega il direttore Fabrizi, “risulta utile per risolvere alcuni problemi come ad esempio quello di sbloccare l’apertura della centrale elettrica costruita dal consorzio di bonifica Interno, ma anche in quei comprensori come Fucino dove l’inerzia, le disfunzioni e i gravi problemi economici che affliggono il Cam sono la causa prima del mancato funzionamento del servizio di depurazione delle acque con grave pregiudizio per degli interessi degli agricoltori. Il Presidente ha preso l’impegno di sollecitare il Consiglio Regionale affinché in tempi brevi approvi questa legge”. Confagricoltura ha sollecitato pure la riformulazione dell’assetto organizzativo della Direzione Politiche Agricole e di sviluppo rurale, forestale caccia e pesca. “Purtroppo”, aggiunge Fabrizi, “a distanza di quasi due anni dalla chiusura dell’ARSSA la vicenda ancora non si chiude. L’irrisolto conflitto di competenze tra l’Assessorato alle risorse umane e quello all’Agricoltura genera equivoci facilmente strumentalizzabili dalla casta dei dipendenti pubblici fortemente impegnati a salvaguardare gli interessi di bottega e dai gruppi politici per alimentare le spicciole clientele senza tanto badare agli interessi dei cittadini/utenti/contribuenti”. L’associazione spinge anche per la costituzione dell’osservatorio faunistico venatorio. “E’ necessario accelerare l’iter”, aggiungono i vertici di Confagricoltura, “per approvare il nuovo regolamento sul risarcimento dei danni provocati dalla fauna selvatica e modificare la legge sulla caccia. Per attuare politiche efficaci di controllo della popolazione di specie selvatiche occorre che se ne conosca la consistenza sul territorio monitorando l’effetto delle azioni di prevenzione e prelievo, a tale scopo, l’iniziativa di istituire l’Osservatorio Faunistico Regionale è assolutamente condivisibile ed è propedeutico a qualunque iniziativa di contrasto. E’ Evidente che la sua dislocazione deve essere prevista nella provincia dell’Aquila, nella sede ex ARSSA di Avezzano, perché oltre il 65% dei danni vengono denunciati in questa provincia”. La discussione sul regolamento di costituzione, però, si è arenata da oltre un anno in consiglio Regionale.