Celano. In risposta all’allarmismo del tutto ingiustificato da parte dei consiglieri comunali Pd, sulla realizzazione del parco fotovoltaico, l’amministrazione Piccone, chiarisce che il dispositivo del Tar, di cui ancora non si conoscono le motivazioni, ha annullato l’ammissione alla gara dell’impresa Troiani e Ciarrocchi. In virtù di questo dispositivo, secondo il Tar, a realizzare le opere relative alla costruzione ed all’esercizio dell’impianto dovrebbe essere altra ditta che ha partecipato alla gara. La decisione del Tribunale amministrativo non riguarda la costruzione o meno dell’impianto di Paduli, ma entra solo nel merito sull’aggiudicazione della gara d’appalto. L’impianto quindi, verrà realizzato entro i tempi prestabiliti, ma ai fini economici, purtroppo, potrebbe cambiare qualcosa in quanto tra l’offerta della Ciarrocchi e Troiani e quella della Toto S.p.A., seconda aggiudicataria, ci sono ben 16 milioni di euro in meno che potrebbero non entrare nelle casse del nostro Comune nei prossimi 20 anni. Ecco perchè ritenendo che i vantaggi della proposta di Troiani e Ciarrocchi presenti tutte le garanzie già vagliate in sede di gara d’appalto, verrà presentato un ricorso avverso la sentenza del Tar al quale verranno forniti tutti gli elementi di giudizio. In buona sostanza il ricorso al Consiglio di Stato verrà fatto per non perdere i benefici sanciti nella gara d’appalto e, soprattutto, per far entrare nelle case comunali ben 16 milioni di euro in più. Il Comune non subirà problemi riguardo ai tempi di realizzazione dell’impianto e sull’incasso dei proventi che dovranno essere versati dalla Troiani e Ciarrocchi o dalla Toto S.p.A., se quest’ultima vincerà al Consiglio di Stato, o da altra ditta aggiudicataria. Per quanto concerne il bilancio comunale, essendo un amministrazione avveduta, abbiamo previsto lo scenario peggiore per il nostro Comune, ovvero quello che il consiglio di Stato dia ragione alla Toto S.p.A. e che quindi entrino e siano spalmati nei prossimi 20 anni 84 milioni che sono pur sempre una bella somma a disposizione. I piani di utilizzo delle somme che abbiamo già predisposto hanno tenuto conto di 4 milioni all’anno e non di 5, salvo, poi, la possibilità di riconsiderare quel milione in più all’anno se il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar verrà vinto. La somma che il Comune introiterà, come proventi dell’impianto, è doveroso precisare, è accessoria alle entrate ordinarie e vanno considerate come somme da impegnare a insindacabile decisione dell’amministrazione. Non sussiste quindi, alcun problema sul bilancio ordinario corrente. All’opposizione, nel leggere gli articoli relativi alla sentenza del Tar, non sarà parso vero, dopo molti tentativi atti ad ostacolare questa iniziativa, poter avere un’occasione per cercare di screditare l’amministrazione Piccone, ma quanto da loro asserito nel vano tentativo di riaccreditarsi agli occhi dei cittadini diffondendo allarmismi e cose non vere, è smentito dai fatti: l’impianto si farà come programmato, tant’è che sono già iniziati i lavori; gli introiti previsti nelle casse comunali entreranno regolarmente, rimarrà solo da stabilire la somma.