Avezzano. E’ scontro sull’impianto che dovrebbe essere realizzato a Massa d’Albe dalla società Cesta. Sulla vicenda è intervenuto il cominato nato in paese per dire no alla struttura. “Abbiamo rilevato quanto segue : “dall’estrapolazione dello stesso progetto presentato ed in via di approvazione alla regione Abruzzo si evince che l’impianto tratterà fanghi industriali e precisamente “rifiuti agroindustriali, fanghi di depurazione delle acque reflue civili ed industriali, rifiuti ligneocellulosici e, solo occasionalmente il trattamento della FORSU (Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani)”, hanno spiegato dal Comitato, “quindi non si tratta di recupero di matrici organiche differenziate per la produzione di fertilizzanti organici , in quanto da questo tipo di fanghi non si può ottenere compost di qualità da utilizzare in agricoltura. Inoltre tale impianto, ad un analisi più approfondita, risulta avere un impatto allarmante sulla salute della popolazione per via delle emissioni nocive rilasciate sotto varie forme. Le emissioni odorifere si avvertirebbero a km di distanza, per non parlare dell’incremento del traffico veicolare composto da oltre 10.000 mezzi pesanti che transiteranno sul nostro territorio carichi di questi materiali pericolosi e maleodoranti. Tutto questo verrebbe realizzato a poche cent di metri da agglomerati urbani di Magliano, Massa, Cappelle dei Marsi e Antrosano, oltre che essere inserito in un contesto naturalistico di rilevante pregio ambientale e storico-culturale, ricordiamo la vicinanza con il Parco Regionale Sirente-Velino , con la riserva orientata Velino-Sirente e con il sito archeologico di Alba Fucens. La cittadinanza è venuta a conoscenza di tale progetto solo a cose fatte, per una materia così delicata il comitato si chiede se non era il caso di avvertire preventivamente la popolazione ? il sindaco non ha tra i suoi doveri la tutela e salvaguardia della salute pubblica!. La cittadinanza si opporrà con tutte le proprie forze a questo ennesimo scempio del territorio, soprattutto a scapito della salute dei residenti e minaccia quindi azioni dimostrative forti, nelle sedi istituzionali preposte”.