Avezzano. Fiume di proteste e prese di posizione contro l’impianto a biomasse della Powercrop che nascerà a Borgo Incile. La pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione (Bura) del via libera alla struttura ha scatentato gli esponenti politici di tutti gli schieramenti, primo tra tutti il sindaco di Avezzano.
Per Antonio Floris, «sarà mantenuta la linea di opposizione netta alla realizzazione dell’impianto in quella zona. Critichiamo soprattutto il dimensionamento da cui scaturiscono una serie infinita di problematiche», spiega, facendo riferimento alla portata di 30 megawatt elettrici». E’ stata confermata, quindi, l’intenzione di portare avanti il ricorso al Tar.
Antonio Del Corvo, presidente della Provincia: «Il problema non è il progetto dell’impianto a Biomasse, ma la localizzazione. Il fotovoltaico non risolve la questione energetica ed è insufficiente. Ma l’impianto a biomasse deve essere collocato altrove».
Lorenzo Berardinetti, che ha recentemente presentato un ordine del giorno contro la realizzazione dell’impianto: «Manca il coinvolgimento degli enti locali affinché si possa partire con i lavori e c’è contrarietà da parte delle associazioni degli agricoltori. Si tratta di un progetto incompatibile con l’ambiente della Piana del Fucino, sia per le dimensioni della centrale, sia per il sistema di approvvigionamento delle biomasse, sia per i problemi di trasporto che creerebbe».
Maurizio Bianchini, assessore comunale ai Lavori pubblici: «Non ci sono le condizioni per ospitare l’impianto in quel territorio prettamente agricolo».
Carlo Costantini, capogruppo Idv alla Regione: «Dopo la “stranezza” che l’ex Assessore Stati contestò a Chiodi (quella di aver rilasciato l’autorizzazione al termovalorizzatore d Avezzano della Powercrop solo pochi giorni dopo la sua defenestrazione), mi pare ancora più “strano” che Chiodi abbia atteso 358 giorni, prima di renderla pubblica sul BURA. Forse un anno gli è servito a tacitare gli appetiti degli esponenti del PdL che, dalle intercettazioni dell’inchiesta della Procura di Pescara, sembravano litigarsi la realizzazione degli inceneritori, come se respirare i loro fumi costituisse una grande opportunità per le popolazioni rappresentate.
O forse un anno gli è servito per”congelare” i diritti di chi si è già opposto con ricorsi al TAR, considerato che sull’avviso è scritto che solo dalla pubblicazione (dunque, dal 31.8.2011) decorrono i termini per eventuali impugnazioni in sede giurisdizionale, da parte dei soggetti interessati. Quel che è certo è che un simile ritardo è incompatibile con gli interessi presidiati dalle leggi che obbligano gli amministratori a pubblicare ed a far conoscere ai cittadini i propri atti; obblighi che Chiodi ha già dimostrato nel recente passato di sopportare a fatica. Chiodi risponderà, come sempre, che è tutto regolare e che le insinuazioni dell’opposizione dell’IdV sono inaccettabili. Ma proprio per aiutarlo gli ho offerto l’opportunità di chiarire le ragioni di questo ritardo senza precedenti in Consiglio Regionale, in risposta ad una interrogazione sulla vicenda che gli ho appena presentato».
Antonello Santilli, presidente del circolo avezzanese dell’Italia dei Valori: «La concessione del parere favorevole all’insediamento della centrale a biomasse nel territorio della Marsica da parte della Regione Abruzzo lascia letteralmente esterrefatti noi poveri cittadini marsicani, che avevamo creduto alle parole rassicuranti dei nostri rappresentanti istituzionali. Il progetto della Powercrop, che, anziché rappresentare un benefico sistema per la creazione di energia alternativa, si risolve in una chiara speculazione dei gruppi imprenditoriali che lo hanno promosso e in una fonte di danno per l’ambiente e l’economia del territorio circostante, è stato osteggiato da tutti: dalle amministrazioni locali coinvolte, dalle associazioni ambientaliste, dalle associazioni di categoria degli agricoltori, dai singoli abitanti della Marsica. Sembra che nessuno voglia questa centrale, ma silenziosamente il progetto va avanti e prende piede. Le promesse dei politici a cui abbiamo concesso la nostra fiducia, come al solito, si stanno dimostrando inconsistenti e strumentali alla creazione di un clima “ovattato”, dove poter perseguire i propri interessi personali senza disturbo alcuno. Non è un segreto, infatti, che elementi di spicco del centrodestra marsicano siano direttamente coinvolti nella realizzazione della centrale a biomasse, creando ciò un enorme conflitto di interessi, che rende impossibile la tutela da parte loro degli interessi pubblici. A questo punto, è necessario che tutte quelle forze sociali e politiche presenti sul territorio della Marsica, che hanno a cuore gli interessi della comunità, facciano squadra e creino un’organizzazione più complessa che abbia la forza di contrastare questo potere costituito, che tanto male sta facendo al nostro amato territorio, in questa e in mille altre situazioni. E’ necessario che il dissenso isolato e sporadico di gruppi di cittadini diventi massa critica, capace di elaborare idee e progetti alternativi all’ingordigia e alla prepotenza della classa dirigente che fino ad oggi ci ha governato. L’Idv è pronta a mettere da parte inutili personalismi e a contribuire alla creazione di un’unica voce forte che riesca a rappresentare la rabbia che tutti noi marsicani proviamo».
Roberto Verdechia, consigliere comunale di opposizione: «Le osservazioni al Comitato di Via sono state disattese come se nessuno le avesse presentate e i cittadini non avessero alcun peso. Ritengo però che con uno studio scientifico si possa trovare una soluzione per fermare il progetto».
Fabio Bisegna, consigliere provinciale e coordinatore di Fli: «Mi attendo ora che la Provincia di L’Aquila tenga conto dell’ordine del giorno che presentai e che fu approvato il 17 maggio scorso dal consiglio provinciale nel quale si esprime contrarietà all’impianto a biomasse da realizzarsi a borgo incile nel comune di Avezzano. non è più tempo di giocare al gioco delle tre carte: ora è necessario che tutti dimostrino serietà e correttezza. Per il consiglio provinciale l’impianto “non s’a da fare».
Gino Di Cicco, consigliere di opposizione: «Rimango costernato nell’apprendere della pubblicazione sul Bura dell’autorizzazione all’impianto a biomasse da realizzarsi nel comune di Avezzano, calpestando la volontà, più volte espressa all’unanimità, del consiglio comunale contrario a tale insediamento. Per questo motivo, ho inviato una richiesta per un ulteriore consiglio comunale straordinario, da tenersi presso la piazza di Borgo Incile, per analizzare tutte le iniziative di carattere popolare e amministrativo atto a verificare l’insediamento di un impianto che nessuna vuole e che ha avuto, stranamente, diverse autorizzazioni dopo l’estromissione dalla giunta regionale dell’allora assessore Daniela Stati. Questa è una vicenda dai risvolti emblematici, essendo la stessa frutto di un accordo di programma riguardante la riconversione dello zuccherificio di Celano e quindi non si capisce perché la realizzazione dell’impianto non è stato previsto nell’ambito del comune di Celano, ma senza un preventivo coinvolgimento dell’amministrazione di Avezzano si è deciso l’insediamento nel nostro territorio. Ma non ci voleva l’autorizzazione preventiva del comune destinato ad ospitare l’insediamento? E se è stata data , da chi? Ma nell’accordo cosa è previsto per la localizzazione dell’impianto? Non vorremmo che questo fosse l’unico regalo fatto alla città di Avezzano dalla Regione Abruzzo e dal governo Berlusconi, dopo che ci hanno tolto e seguitano a toglierci i servizi utili ai cittadini e ci vogliono dare quello che nessuno di noi gradisce».