Celano. Il Pd di Celano mette in luce la realtà sugli impianti sportivi, presentando un dossier che smonta la – sostengono i dem celantesi -propaganda dell’amministrazione comunale e svelando ritardi, inefficienze e costi aumentati a carico dei cittadini celanesi.
Il segretario del Pd, Ermanno Natalini, è chiaro: “Vanno ristabiliti i fatti: in 20 anni di amministrazione di centro destra non sono state mai fatte manutenzioni ordinarie. Le inefficienze sono state nascoste per troppo tempo e i costi sono aumentati fino a quattro volte rispetto alle previsioni iniziali. Gli interventi sull’impiantistica sportiva mostrano ritardi cronici e promesse disattese, con lavori che sembrano non avere mai una fine. Abbiamo monitorato le spese e i lavori, e quello che emerge è inequivocabile: contraddizioni, paradossi e una spesa fuori controllo.
In alcuni casi stiamo pagando addirittura più volte gli stessi interventi e l’amministrazione continua a nascondere le inefficienze dietro annunci di scadenze che, puntualmente, non vengono rispettate. È tempo di fare chiarezza e di chiedere conto di una gestione che ha finito per penalizzare gli sportivi, le famiglie e tutta la comunità. È questo il quadro che emerge dal dossier presentato dal Pd di Celano: emblema di questa situazione è la tribuna dello stadio “F. Piccone”. I costi per la messa in sicurezza, inizialmente fissati a 400mila euro, sono lievitati a oltre 2,3 milioni di euro, con il rischio concreto di superare alla fine i 3 milioni, considerando i continui interventi aggiuntivi e le penali già pagate a ditte che si erano aggiudicate precedentemente l’appalto ed eseguito lavori di recupero. Adesso, dopo l’abbattimento della vecchia tribuna, è stato addirittura necessario rivedere il progetto della nuova costruzione e questo ha comportato un ulteriore costo di circa 20mila euro destinati alla progettazione. È utile ricordare che questo intervento dura ormai da 5 anni e il procrastinarsi dei tempi ha condizionato negativamente la presenza di tanti tifosi allo stadio .
Anche il campo “R. Paris” non è immune da criticità. La decisione di rimuovere, appena pochi anni fa, una pista di atletica per costruire campi da calcio si è rivelata un errore, con costi di manutenzione esorbitanti. Ora, a distanza di poco tempo, il manto è stato sostituito con un nuovo terreno in erba sintetica, ma i lavori hanno subito ritardi significativi e aumenti di costi di oltre 200mila euro per una spesa finale di oltre 600mila euro. Promesso per la scorsa stagione sportiva, poi per inizio dell’estate, ad oggi, metà ottobre, il campo non è ancora disponibile, costringendo le scuole calcio e le squadre locali a spostarsi nei comuni limitrofi per allenamenti e partite.
Il marasma amministrativo si traduce in situazioni paradossali: il campo “Piccone” avrà una nuova tribuna, ma il terreno di gioco in erba naturale resta in condizioni non sempre ottimali; il campo “Paris” disporrà invece di un manto sintetico di ultima generazione, ma senza una tribuna adeguata ad accogliere spettatori e famiglie. Il punto vero è che a distanza di anni non si ha la disponibilità di strutture sportive efficienti. Le squadre di calcio locali, a causa della mancanza di spogliatoi adeguati e delle torri faro rotte, si trovano frequentemente costrette a giocare fuori città.
Questo scenario emblematico porterà, proprio nella giornata di oggi (domenica 13 ottobre) all’assurda situazione che una nostra squadra, per disputare la partita di campionato è costretta a chiedere ospitalità ad altri comuni, come ormai succede frequentemente.
Anche altre strutture come i campi da tennis e il palazzetto dello sport soffrono della stessa incuria. Gli annunci per il loro rilancio sono rimasti lettera morta e i ritardi nella rendicontazione del bando ‘Sport e Salute’, utilizzato nel 2018 per la tribuna, non hanno consentito di accedere ai finanziamenti, lasciando tutte le spese a carico dei cittadini.
Offerta sportiva ridotta, niente per le fasce deboli – Nel mare di denaro speso e in 20 anni di gestione del centrodestra, l’amministrazione comunale non ha mai puntato su impianti polivalenti che favorissero la diffusione di altre discipline sportive e l’inclusione delle fasce deboli, come le persone con disabilità. La rimozione della pista di atletica di via “La Torre” è un esempio lampante di scelte che hanno ridotto l’offerta sportiva, penalizzando la diversificazione e il ruolo sociale dello sport.
Sostegno alle società sportive: un’opportunità trascurata – Le società sportive di Celano, che offrono una seria diversificazione delle discipline e vantano campioni convocati nelle nazionali, non ricevono il supporto adeguato dall’amministrazione comunale.
Nonostante i loro ottimi risultati, queste realtà non dispongono di impianti pubblici, limitando le opportunità per atleti. È essenziale riconoscere il valore di queste associazioni e investire in un sostegno concreto per far esprimere il loro massimo potenziale.
Il Pd di Celano chiede meno autocelebrazione e una sana autocritica all’amministrazione comunale e un cambio di rotta radicale.
Lo sport deve essere considerato un diritto di cittadinanza” conclude Natalini “è necessaria una politica che garantisca accesso e opportunità per tutti. La nostra strategia mira a supportare le famiglie e a offrire una programmazione seria, puntando su impianti moderni e accessibili per la pratica sportiva a tutti i livelli. Celano è una città ricca di giovani talenti e potenzialità. È giunto il momento di valorizzare seriamente i nostri impianti sportivi fornendo ai celanesi le strutture che meritano.
Le nostre proposte vanno in questa direzione: incentivare il sostegno alle famiglie, migliorare l’accessibilità per le persone con disabilità e promuovere una vera diversificazione dell’offerta sportiva. Celano ha l’opportunità di crescere e affermarsi come un punto di riferimento per il benessere e la socialità attraverso lo sport. È tempo di riportare l’attività sportiva al centro della vita della nostra comunità e investire nel futuro dei nostri giovani”, conclude Natalini.