Canistro. Sulla vicenda della Santa Croce la Regione che fa? Se lo è chiesto il vice presidente del Consiglio regionale Giovanni D’Amico che ha inviato un’interrogazione all’assessore per lo sviluppo economico Alfredo Castiglione. “Ho rivolto una interrogazione all’Assessore regionale per lo sviluppo economico – ha dichiarato il Consigliere regionale D’Amico – per conoscere se e come la Regione si sta muovendo per dar seguito al Protocollo d’Intesa che ha sottoscritto, nell’aprile del 2011, con la Santa Croce spa. ,titolare di concessione mineraria per l’estrazione, sfruttamento e coltivazione della Sorgente “Sant’Antonio Spogna”, anche sulla base di accordi istituzionali e sindacali tra l’Azienda e le OOSS , che impegna la Regione Abruzzo a non modificare le leggi regionali di riferimento e a verifiche annuali fra le parti e vincola la Società Santa Croce a garantire i livelli occupazionali. La Società Santa Croce spa lamenta una situazione economico finanziaria molto fragile e le ripercussioni prevedibili a livello economico ed occupazionali sono allarmanti, ancor di più all’interno di un quadro di criticità economica regionale. Le Amministrazioni provinciale e locali, i Sindacati di categoria ed i lavoratori mantengono alta la mobilitazione per l’importanza che impianto ha nell’economia della Valle Roveto, ma a fronte di un sostanziale immobilismo ritengo di dover intervenire con una interrogazione per conoscere se e quali azioni siano state attivate da parte della Regione Abruzzo, al fine di consentire alla Sorgente Santa Croce di “garantire l’occupazione di tutta la forza lavoro concretamente occupata presso la stabilimento della sorgente Santa Croce di Canistro”- così come riportato nel Protocollo d’Intesa – ed un adeguato sviluppo dello stabilimento di Canistro”.