Opi. “Il denaro deve servire, non governare, e deve essere utilizzato per produrre lavoro e per tutti”. Con queste parole il vescovo dei Marsi, monsigno Pietro Santoro, si è rivolto ai fedeli di Santa Maria Assunta di Opi e di tutta Italia attraverso la diretta della messa su Rai 1. Il vescovo ha ricordato le parole del vangelo di Matteo e della lettera di San Paolo ai Corinzi invitando l’assemblea a riflettere. “La notte della povertà interiore interessa tanti fedeli”, ha precisato Santoro, “ma non dobbiamo temere perchè siamo custoditi nella mani della Madonna nel suo grembo dove nessuno viene escluso. Invito ogni cristiano a rinnovare il suo incontro personale con Cristo ogni giorno senza sosta. Nessuno è escluso dalla portata di Dio. Questo è il momento per rivolgersi a Gesù, per dirgli che ho bisogno di lui. Tutto cambia da questo incontro, si diventa capaci di una dilatazione del cuore, si diventa servi di Gesù non più una fede debole e consumata nel privato, ma una fede che si diffonde. Cercate il regno di Dio, dentro queste parole”. Il vescovo dei Marsi, che spesso si occupa di problemi sociali dal lavoro alla solitudine, è passato poi a spiegare l’importanza dell’uso del denaro che può offuscare la visuale dei cristiani. “Ogni nostro bisogno e fornito dal signore”, ha continuato Santoro, “ma prima occorre schiodarsi dall’idolo del denaro. Il potente mangia il più debole provoca esclusione della giustizia. Il denaro deve servire, non governare. per produrre lavoro e beni per tutti. Il grande buco nero del nostro mondo globalizzato e l’assenza di un pane globalizzato. Chi si nutre di Cristo non può avere gli occhi tappati, non può vedere l’uomo ferito che cerca il pane della dignità. Fino a quando non spezzo il mio pane non lo divido sono lontano dal cristianesimo. Non possiamo più giocare al gioco del cristianesimo. Il vangelo ci pone un obbligo essere parte di una rete della tenerezza e ci inviata a essere comunicatori di speranza”. Insieme al vescovo nella chiesa di Opi hanno preso parte alla messa il diacono Valentino e i seminaristi del Regio pontificio seminario Pio X di Chieti.