Tagliacozzo. È stata una celebrazione intensa e molto partecipata quella che si è svolta al Santuario dell’Oriente in occasione della festa della Natività di Maria. Il vescovo Giovanni Massaro ha presieduto la Santa Messa, accompagnato dalla presenza di numerosi fedeli accorsi per rendere omaggio alla Vergine in uno dei luoghi più amati e suggestivi della spiritualità mariana nella Marsica.
A concelebrare insieme a lui c’erano il rettore del santuario, padre Basilio Retegan, carmelitano, che ha rivolto un sentito ringraziamento al presule per la sua presenza, e fra Attilio Terenzio, dell’Ordine dei frati minori conventuali. La cornice naturale del santuario, immerso nel verde, ha fatto da sfondo a una celebrazione che ha unito raccoglimento e gioia comunitaria, sottolineando il legame profondo tra la fede e la vita quotidiana.
Le parole del vescovo. Nell’omelia, il vescovo ha invitato i fedeli a riscoprire il significato teologico e spirituale della Natività di Maria, sottolineando come Dio scelga sempre la via della semplicità e dell’umiltà. «Abbiamo ascoltato parole che risuonano come un’eco lontana e profetica del Natale: “E tu, Betlemme di Efrata, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele”. Betlemme, piccola e apparentemente insignificante, diventa il centro del disegno di Dio. In questa logica divina possiamo ben comprendere come la grandezza nasca dalla piccolezza, la forza si manifesti nella debolezza”.
Il vescovo dei Marsi ha poi tracciato un parallelo tra la città di Betlemme e la figura della Vergine: «Maria è figlia di un popolo semplice, umile creatura che mai avrebbe immaginato di diventare madre del Salvatore. Ricordiamo tutti il suo stupore davanti all’annuncio dell’angelo: Come è possibile? Non conosco uomo. Dinanzi a Dio non contano il potere o il prestigio, ma il cuore. Lui guarda la disponibilità e la fede. Ciò che è piccolo e semplice conta agli occhi di Dio. Nessuno è troppo povero, troppo piccolo o semplice per essere parte del suo progetto».
Il vescovo ha lanciato poi una provocazione spirituale: «Siamo disposti, come Giuseppe, a cambiare i nostri programmi davanti alla volontà di Dio?». Una domanda che ha lasciato spazio a momenti di silenzio e riflessione tra i presenti.
Maria, alba del Nuovo Testamento. Al centro dell’omelia anche il ruolo di Maria nella storia della salvezza. «La Natività di Maria ci prepara alla Natività del Figlio. Lei è l’alba del Nuovo Testamento. Nel suo grembo Dio prende dimora in mezzo a noi. In lei la nostra umanità riceve dignità, perché Dio la assume e la redime. Maria diventa così il punto di passaggio tra l’Antico e il Nuovo, tra la promessa e il compimento».
Non una semplice nascita, dunque, ma un evento carico di significato universale: “Oggi non celebriamo solo la nascita di una bambina” ha proseguito, “ma l’inizio visibile della speranza, la prima scintilla di una luce che non si spegnerà più”.
Infine, il vescovo ha ricordato come la maternità di Maria non si esaurisca nella sua relazione con Gesù, ma si allarghi all’intera comunità dei credenti: “La Vergine non è soltanto madre di Gesù, è madre della Chiesa, è madre nostra. E come lei siamo chiamati a custodire la Parola e a generare Cristo nelle nostre scelte quotidiane”.
Una celebrazione corale. Al termine della Messa, padre Basilio Retegan ha ringraziato il vescovo a nome del santuario e dei pellegrini, sottolineando il valore di una presenza che rafforza la fede della comunità. Fra Attilio Terenzio, con la semplicità francescana che lo contraddistingue, ha condiviso la gioia di concelebrare una liturgia tanto significativa.
L’assemblea, numerosa e partecipe, ha seguito la celebrazione con attenzione e raccoglimento, rendendo la festa della Natività di Maria un momento di comunione profonda e di speranza condivisa.
Il Santuario dell’Oriente, già da tempo punto di riferimento per la spiritualità mariana nella Marsica, si conferma ancora una volta luogo privilegiato per rinnovare la propria fede alla scuola di Maria, madre di Gesù e madre di tutti i credenti.