Tagliacozzo. Pioggia di multe a Tagliacozzo, ma il varco della Ztl di piazza Obelisco segna il verde. I cittadini: “E’ una trappola?”.
È quanto sta accadendo a Tagliacozzo, Comune noto per il turismo e l’accoglienza, ma oggi al centro di un caso che rischia di scalfire la fiducia di cittadini e turisti nella gestione della cosa pubblica. Il display luminoso della Zona a traffico limitato, che dovrebbe indicare con chiarezza l’accesso consentito (verde) o vietato (rosso), ha mostrato per diverse settimane, nel giorno di sabato, la luce verde nonostante un’ordinanza di divieto. Risultato? Multe agli automobilisti, molti dei quali hanno ricevuto più di una sanzione per ogni sabato. Il comandante della polizia locale, tenente Paolo Pascucci, non ha preso sotto gamba la situazione, ma si dice con le mani legate. “Il display luminoso è solo una segnaletica integrativa”, ha spiegato, “ma i display sono soggetti a una gestione online e quindi a malfunzionamenti. Quello che vale per la legge è il cartello”. Una spiegazione tecnica che però non convince per niente i cittadini, i quali si chiedono come sia possibile che nessuno, in un Comune così piccolo, si sia accorto del malfunzionamento.
Pascucci ammette la carenza di personale: “Il sabato abbiamo una persona sola che fa servizio interno e sta in ufficio. Nelle occasioni in cui abbiamo constatato noi l’incongruenza, non abbiamo mandato le sanzioni, ma non possiamo annullare le altre multe degli altri sabati solo sulla dichiarazione del cittadino o sulla foto di una persona”. Molti, infatti, avendo notato il problema, hanno scattato foto al segnale verde di sabato. Nel frattempo però le sanzioni stanno raggiungendo le case. Ogni verbale si aggira intorno ai 100 euro. C’è chi ha ricevuto due, tre multe per lo stesso errore ripetuto settimanalmente. E intanto il varco, visivamente, continuava a segnare verde e libertà di passaggio. I cittadini parlano apertamente di una “trappola”. Alcuni si sentono traditi da un sistema che, invece di proteggere il cittadino, lo fa cadere in un trabocchetto. “Chi deve controllare il funzionamento del varco ora dovrebbe anche pagare le multe”, scrive un residente indignato, “mi domando se si ha la consapevolezza che queste sono ingiustizie, segnale di inciviltà”. “I cittadini che vedono il varco libero di colore verde cosa dovrebbero fare? Non fidarsi? Fermarsi in mezzo alla strada e scendere per leggere un foglio Word stampato e appiccicato con lo scotch dai vigili urbani?”, protestano. A prendere posizione è anche il sindaco Vincenzo Giovagnorio, che chiarisce i confini delle sue responsabilità. “Purtroppo non è nelle responsabilità del sindaco e dell’amministrazione il malfunzionamento del display”, spiega, “la gestione è affidata all’Area vigilanza, che incarica una ditta. La parte politica ha dato l’indirizzo di istituire la Ztl, come è giusto per una località turistica, ma gli uffici devono vigilare sul funzionamento”.
Il primo cittadino si dice certo che l’ufficio competente abbia preso provvedimenti per evitare ulteriori disservizi. Ma intanto le multe vecchie viaggiano, i malumori aumentano e l’ombra di una Ztl-trabocchetto si insinua sempre più tra la gente. Ora il caso è scoppiato e c’è chi si prepara a fare ricorso e a chiedere danni civili e penali ai responsabili anche con una class-action. In un contesto dove la legge dovrebbe essere guida e protezione, i cittadini si sentono presi in giro, puniti non per disobbedienza, ma per troppa fiducia malriposta in un segnale luminoso che tradiva la realtà. La giustizia amministrativa, se vuole continuare a chiamarsi tale, dovrebbe trovare il coraggio di rimediare, di farsi carico non solo della norma, ma anche della coscienza morale che deve ispirarla.