Avezzano. Il tribunale respinge la richiesta di concordato preventivo presentata dal Consorzio acquedottistico marsicano. “Il Cam prende atto della decisione del Tribunale di Avezzano che ritiene inammissibile la domanda di concordato preventivo”, ha spiegato l’amministratore delegato Luca Ciardlini, “tale domanda era stata presentata al fine di ottenere una sentenza che sancisse la natura pubblicistica o privatistica della società al fine di individuare il più corretto percorso di risanamento. Il mancato accesso consente di ritenere la società non ammissibile a procedure fallimentari e pertanto darà ancor più forza alle recenti azioni intraprese dal Consiglio di Gestione volte a proteggere i crediti della società dalle azioni di pignoramento. Il Consiglio di Gestione ha senza indugio convocato l’assemblea dei soci secondo i termini di statuto per le determinazioni che saranno adottate”. Pronto anche il commento dell’avvocatura del Consorzio guidata da Guido Ponziani. “Il Tribunale di Avezzano ha dichiarato che non è ammissibile la domanda di concordato preventivo proposta dal C.A.M. S.p.a. trattandosi di società pubblica e non di imprenditore commerciale”, ha commentato il legale, “la decisione del Tribunale di Avezzano non coglie di sorpresa il C.A.M. che, già in passato, aveva più volte sollecitato pronunce dirette a conoscere la natura pub-blicistica o privatistica della società. Invero, le recenti delibere del comitato di gestione che aveva protetto i crediti dai pignoramenti nel tentativo di rispettare la par condicio creditorum, sono indice del fatto che la governance ha sempre reputato il C.A.M. una società non assoggettabile alle procedure fallimentari. Il Tribunale con la decisione di oggi sgombra il campo da equivoci e conferma di aderire al più recente orientamento giurisprudenziale. Ora si dovrà trovare la soluzione alternativa per far in modo che la continuità aziendale sia garantita e i che creditori siano comunque soddisfatti. In tal senso si stanno individuando le soluzioni più opportune da sottoporre, in primis, ai soci”.