Avezzano. “Presso l’ufficio del tribunale per la Difesa del Malato è pervenuta una denuncia a dir poco sconcertante da parte di una mamma di un bambino affetto da diabete di tipo 1 sin dalla nascita e seguito presso l’Unità Operativa di Pediatria dell’ospedale civile di Avezzano”. A dichiararlo è Stefano Di Giuseppe, presidente del Tribunale per la Difesa del Malato.
“Essendo il diabete di tipo 1 una forma che si manifesta prevalentemente nel periodo dell’infanzia e nell’adolescenza, la mancanza o la scarsità di insulina, quindi, non consente al corpo di utilizzare gli zuccheri introdotti attraverso l’alimentazione che vengono così eliminati con le urine. Avendo bisogno di continui controlli e di somministrazione di insulina fondamentale per lo sviluppo e la crescita sana dell’organismo, al piccolo paziente è stato introdotto un sistema innovativo ad infusione e controllo della glicemia, che permette di regolare e misurare l’insulina all’interno del corpo senza i continui controlli da dover eseguire giornalmente soprattutto in tenera età”.
“Fin qui nulla di strano anzi, fino a questo punto ci siamo meravigliati di quanto siamo tecnologici nell’innovazione e nella cura della salute ma ci sembrava strano che tutto questo buon progetto sperimentale potesse portare a lungo dei risultati strabilianti ed infatti non ci siamo sbagliati! Troppo bello per essere vero”, prosegue Di Giuseppe.
“Le cure attraverso questo metodo innovativo sono state iniziate ma a dicembre tutto è tornato come se mai nulla fosse stato iniziato perché finito il farmaco e i sensori e il povero bambino è stato abbandonato. Che vergogna. Il piccolo paziente è da dicembre che di nuovo sta svolgendo le cure per il diabete attraverso il vecchio sistema doloroso e pericoloso, solamente perché la Asl n 1 non ha a disposizione OMNIPOD della THERES e io sensori”.
“Informandoci alla Asl siamo venuti a conoscenza che per acquistare il farmaco e i sensori l’iter è il seguente: richiesta lavorata da parte dei medici del distretto di base e inviata all’economo che deve chiedere a sua volta l’autorizzazione all’ufficio acquisti dell’Aquila che poi rinvia la pratica all’ufficio economato che dispone la procedura di gara per l’acquisto senza considerare però che il bimbo con diabete 1 dal 6 dicembre aspetta questa burocrazia sulla sua pelle! Noi chiediamo alla Asl di predisporre un piano semestrale con scorte per non far rimanere nessun bambino senza cure!”.
“E’ ora di finirla – conclude Di Giuseppe – di dare colpa alla burocrazia quando è per mano dell’adulto e della sua volontà e competenza la risoluzione dei problemi invece di dare sempre disservizi su disservizi…come se la vita dei pazienti fosse un gioco di roulette…Siamo profondamente indignati di tutto ciò e chiediamo una soluzione rapida e risolutiva da parte della ASL n.1”.