Capistrello. Aleandro Mariani torna in scena al “festival della transumanza che unisce” nella cornice di Peltinium nel comune di Prata d’Ansidonia stasera alle 19.
C’è un legame tra il tenore Mariani e la transumanza, un legame profondo poiché il nonno omonimo era un pastore e praticava la transumanza ogni anno. Aleandro Mariani nonno del tenore e morto all’età di 62 anni era conosciuto in tutta la Marsica ed era un pastore che amava il lavoro che faceva, si alzava tutte le mattine alle quattro e percorreva tutta la giornata al servizio del bene per gli animali alla ricerca dei migliori pedoni.
“Mio padre mi racconta sempre”, racconta il maestro Mariani, “che quando mio nonno Aleandro si alzava la mattina presto per andare a lavoro usava cantare le arie d’opera in particolar modo la Tosca di Giacomo Puccini, mentre si preparava il caffè; era la sua grande passione nascosta, tramandata a sua volta da suo padre padre.
Anche gli altri due fratelli, lo stesso pastori erano appassionati d’opera lirica amanti delle delle tradizioni. Aveva anche un’altra passione”, continua il maestro Mariani, “era quella di scrivere poesie e filastrocche; era un grande conoscitore della mitologia greca era un consumatore di libri. Mio padre mi racconta sempre di mio nonno che portava al pascolo in montagna il gregge, portandosi con se “l’ammutina” (tipica sacca dove i pastori mettevano il cibo avvolto da dei fazzoletti di stoffa), il libro in mano e mentre il pastore abruzzese faceva da custode del gregge, lui sdraiato su un faggio leggeva e conosceva la storia dell’antica Grecia dell’antica Roma, la storia d’Italia fermando la sua lettura soltanto quando si metteva a canticchiare da solo le opere liriche.
era una tradizione che avevano tutta la famiglia Mariani tutti e tre i fratelli Mariani pastori era no rinomati per la loro voce che correva sui campi e sui piani Palentini di Capistrello tanto che gli agricoltori si fermavano per ascoltarli e li invitavano spesso a cantare una canzone per loro. Per questo motivo e per tanti altri motivi sono veramente contento di tornare in scena in un festival così prestigioso importante nella mia regione portando con me questo ricordo intimo di mio nonno che non ho mai avuto la fortuna di conoscere personalmente ma lo sento sempre presente dentro di me insieme a tutti i miei cari che oggi non ci sono più.