Avezzano. Ancora un duro colpo per i marsicani che subiscono di nuovo una spoliazione di strutture pubbliche a favore del Capoluogo. Sotto accusa i rappresentanti politici marsicani, soprattutto regionali, che non avrebbero saputo tutelare gli interessi del territorio. A sancire il provvedimento è stata una sentenza del Tar Abruzzo, sezione prima, che ha stabilito che L’Aquila e’ Ufficio delle Dogane, mentre Avezzano e’ declassata a Sezione operativa territoriale. Il ricorso avverso la decisione dell’Agenzia delle Dogane di accreditare L’Aquila, prevista con determina n. 57787 del 07/09/2010, e’ stato presentato dal Comune di Avezzano ed ha visto come parte resistente la stessa Agenzia. L’accertamento sull’effettiva attivita’ delle due dogane per stabilirne la rilevanza, dopo che ricorrente e resistente hanno fornito dati diametralmente opposti, e’ stato affidato alla Guardia di Finanza. Nell’espletamento dell’incarico disposto dal giudice amministrativo in analisi e’ emerso che: “Negli ultimi anni c’e’ stato un valore di operazioni doganali di gran lunga superiore nel contesto aquilano rispetto a quello marsicano, cosi’ da giustificare l’istituzione dell’ufficio doganale di L’Aquila (in particolare le allegate tabelle relative alle dichiarazioni doganali, alle importazioni, alle esportazioni, alle cessioni Ue ed agli acquisiti Ue, ove la supremazia degli uffici del capoluogo risulta sensibile e sistematica, se si eccettua un leggero vantaggio del territorio avezzanese per gli acquisti Ue)”. Il giudice rileva inoltre che: “Nel delineato contesto, non sono da condividere le insistite critiche di non obiettivita’ e di eccedenza rispetto ai quesiti posti, lamentate dal ricorrente a commento della verificazione espletata dal comando provinciale della Guardia di Finanza, poicha’ resta il fatto che i diffusi ed analitici dati sui traffici doganali rassegnati nella citata relazione non sono stati oggetto di alcuna specifica confutazione, circostanza che da sola postula l’infondatezza del gravame in epigrafe”. Il comune di Avezzano e’ stato condannato al pagamento di 4.500 euro per onorari da corrispondere all’organismo di verificazione.
Ieri durante il consiglio provinciale è stato approvato dalla maggioranza, con ampia partecipazione dell’opposizione, un ordine del giorno presentato dai consiglieri Felicia Mazzocchi e Gianluca Alfonsi sulle problematiche attinenti
lo smantellamento dei settori controllo e staff degli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate di Avezzano e Sulmona. È stato evidenziato il disagio di circa cento dipendenti che si troverebbero costretti a trasferirsi nel capoluogo di provincia o a divenire pendolari, ma oltretutto il risultato finale di questa operazione è un disservizio che si realizza nei confronti della parte di territorio in cui c’è più concentrazione di imprese. È immaginabile l’aggravio di costi per poter adempiere all’osservanza delle norme dello stato da parte dei cittadini e per ottenere
servizi che “ci riiportano indietro di cinquant’anni” come affermato dal Presidente Antonio Del Corvo. L’auspicio è che gli indirizzi operativi decisi sui tavoli ministeriali lascino spazio a considerazioni di più alto profilo
ispirate alle esigenze di una parte di provincia che ha necessità della presenza in loco delle istituzioni e che, tra l’altro, registra anche una crescita demografica. La soluzione non è, dunque, l’accentramento, nè è dimostrato un risparmio globale di spesa, ma solo la produttività degli uffici può garantire i migliori servizi al cittadino.