Avezzano. Marsica in linea con il governo della riconciliazione nazionale guidato dal marsicano Enrico Letta. Il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, formula i migliori auguri di buon lavoro al neo-Premier affinché possa realizzare “le enunciazioni della sua proposta politica per un Governo della pacificazione nel segno dell’Europa, ma soprattutto dei Comuni, veri e propri avamposti della Repubblica. “Qui, in terra di frontiera”, scrive Di Pangrazio a Letta, “noi sindaci, con sempre maggiori difficoltà, attendiamo con fiducia qualche risposta per i giovani senza lavoro né prospettive, le imprese che chiudono, le famiglie disperate. Serve un governo di svolta che sappia tornare, e presto, in sintonia con il Paese reale. Spero che la scommessa affidataLe dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rimettere al centro la “res publica”, unico antidoto per arginare il pericoloso fenomeno dei populisti, trovi le giuste risposte, in primis per i Cittadini e i Comuni, baluardi insostituibili per il rilancio economico, sociale e culturale del Bel Paese”. Il sindaco, quindi, sollecita il Premier Letta a rimettere i Territori al centro dell’azione politica. “Il programma è ottimo”, aggiunge, “però bisogna fare presto per dare lavoro ai giovani, ridurre la pressione fiscale, incentivare le imprese e fare le riforme costituzionali per ridare centralità e servizi alle città territorio spoliate di tutto negli ultimi anni. Penso ad esempio al tribunale di Avezzano, il terzo in Abruzzo, un modello di produttività a servizio di un comprensorio vasto in area montana cancellato dal governo Monti sulla base di un riordino delle circoscrizioni giudiziarie su base provinciali in via di superamento”. Di Pangrazio, infine, esprime un plauso al piano per la Riduzione delle tasse sul lavoro, il superamento del bicameralismo con l’istituzione del Senato delle Regioni e delle Autonomie locali, la riduzione dei costi di funzionamento dello Stato, l’allentamento del Patto di stabilità, il pagamento dei debiti alle imprese, la riforma della legge elettorale per ridare voce ai cittadini, la lotta alla corruzione, la revisione del finanziamento pubblico ai partiti, la sospensione dell’Imu (però senza farla gravare sulle casse dei Comuni) e un piano di valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale e il rilancio della ricerca. “Questi punti uniti a un ritorno alla sobrietà istituzionale e alla collaborazione”, conclude, “possono dare la spinta giusta per far rinascere la speranza nel futuro, soprattutto per i giovani, in un Paese sempre più pessimista e impaurito. Il voto popolare ha mandato un messaggio chiarissimo alla politica che negli ultimi vent’anni si è combattuta senza esclusione di colpi mentre la corruzione ha assunto dimensioni inaccettabili e il Paese è precipitato. Con stima e affetto, Le auguro un buon lavoro. L’Italia ne ha bisogno”.