Morino. Danni da neve: il sindaco di Morino Roberto D’Amico si appella ai colleghi marsicani per mobilitarsi e protestare con la Regione. Non sono ancora arrivati i fondi necessari a pagare le spese per l’emergenza neve. La Regione, che doveva finanziare i Comuni, non si è fatta viva e ora i sindaci non sanno come affrontare i debiti. Per questo il primo cittadino di Morino ha lanciato un appello ai colleghi marsicani. “Dobbiamo far sentire la nostra voce”, ha spiegato D’Amico, “uniamoci e se necessario andiamo all’Aquila a protestare, se la Regione non ci aiuta come pagheremo le spese?”. Il vice presidente del Consiglio regionale Giovanni D’Amico ha presentato un’interrogazione per chiedere al Presidente Chiodi e all’Assessore Giuliante il motivo per cui i Comuni abruzzesi che hanno fatto fronte con fondi propri alla emergenza durante e subito dopo le nevicate del febbraio 2012, non sono stati ancora rimborsati, pur avendo regolarmente rendicontato la spesa , secondo disposizione regionale. “La Giunta regionale e l’assessore Giuliante sono latitanti su questo argomento”, ha dichiara Giovanni D’Amico PD , “ancora non è dato sapere modalità e certezza dei tempi e come l’Assessore regionale ed il Governo nazionale intendono compensare le Amministrazioni locali, ora pressate da richieste di pagamento da parte dei fornitori di servizi ed attrezzature, e che vedono aggravata la condizione economica e finanziaria dei propri bilanci. Il Consiglio regionale, all’unanimità, ha approvato una risoluzione il 14 febbraio 2012, ovvero subito dopo quei drammatici giorni, che impegnava il Presidente della Giunta e l’Assessore alla protezione civile perché immediatamente si rapportassero con il Governo assicurandosi che tutte le spese effettivamente sostenute dagli Enti locali per l’emergenza neve venissero riconosciute e ristorate dallo Stato, richiedere l’esclusione dal Patto di stabilità per le spese sostenute dai Comuni per l’emergenza neve e il ripristino delle infrastrutture, chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Interni, ai Presidenti di Camera e Senato ed ai Parlamentari abruzzesi, apposita norma che escludesse per tale calamità, in Abruzzo e nel resto d’Italia, l’applicazione della disposizione legislativa contenuta nell’art. 5 quater della Legge 26 febbraio n.10/2011, assicurando le risorse finanziarie dello Stato per il ristoro dei danni ed il ripristino delle infrastrutture danneggiate. “E’ stato fatto ?”, si è chiesto D’Amico, “nè il Consiglio regionale, né gli Enti locali hanno avuto riscontro . Aspettiamo le risposte nella seduta del 5 giugno”.