Avezzano. E’ accusato di falso e abuso d’ufficio per aver attestato la regolarità tecnica di un’importante delibera provinciale che costituiva il Dipartimento speciale. Tutto ciò sapendo che di quel dipartimento sarebbe diventato il responsabile. Il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, è finito nel mirino della procura dell’Aquila che lo ha iscritto nel registro degli indagati.
Quando la delibera numero 18/2011 è stata firmata, secondo quanto accertato dalle indagini delle fiamme gialle coordinate dai sostituti procuratori Stefano Gallo e Roberta D’Avolio, Di Pangrazio sapeva che il giorno successivo sarebbe stato nominato direttore dell’istituendo Dipartimento speciale. Secondo la Procura, avrebbe “attestato in modo falso la regolarità dal punto di vista tecnico della riorganizzazione”. Di Pangrazio era dirigente sotto-ordinato al direttore generale, come gli altri dirigenti, ma secondo i pm aquilani non si sarebbe “astenuto in presenza di interesse proprio in quanto in quanto perfettamente a conoscenza che il giorno successivo sarebbe stato nominato direttore di quel dipartimento che si stava istituendo”. Tutte accuse da dimostrare, ma che hanno comunque portato ad ascoltare nei mesi scorsi e a mettere sotto torchio esponenti della giunta provinciale, sentiti dalla guardia di finanza. Al dipartimento che veniva istituito, erano sotto ordinati cinque settori che non rispondevano al direttore generale. Secondo l’accusa, questo meccanismo avrebbe portato a Di Pangrazio “un ingiusto profitto pari a 18mila euro annui quale retribuzione accessoria”, ottomila in più rispetto ai capi degli altri dipartimenti. Ci sarebbero state, sempre secondo l’accusa, violazioni a iter che “non consentono l’esistenza di dirigenti dotati di tale autonomia dal direttore generale…”. Di Pangrazio ha dichiarato in merito, al Messaggero, “mi hanno chiesto un parere tecnico che ho riferito”. Il sindaco di Avezzano sarebbe stato ascoltato a dicembre dai magistrati e avrebbe sottolineato che quell’incarico era stato offerto anche ad altri dirigenti e che la scelta finale spettava al presidente della Provincia Antonio Del Corvo. Quindi, secondo Di Pangrazio, non c’era la certezza della sua nomina.