Avezzano. “Quanta strada deve percorrere un uomo prima di essere chiamato uomo? Sinistra Italiana-Alleanza Verdi e Sinistra esprime il proprio grande apprezzamento e sostegno all’azione svolta dalla FLAI‑CGIL nella Piana del Fucino, riportata dalla stampa, per il tramite di una “brigata del lavoro” composta da sindacalisti impegnati tra i braccianti per garantire diritti, dignità e voce a chi è invisibile”. Sono le parole di Fabrizio Giustizieri, Segretario Provinciale Sinistra Italiana -Alleanza Verdi e Sinistra L’Aquila e di Rosalia Tangredi, responsabile area Marsica Sinistra Italiana-Alleanza Verdi e Sinistra, in relazione all’azione svolta dalla FLAI‑CGIL nella Piana del Fucino in difesa dei diritti dei lavoratori e documentata da Marsicalive.
“Riteniamo che l’integrazione non si costruisce con i recinti securitari ma mediante la conoscenza reciproca, il rispetto dei diritti fondamentali e il riconoscimento della dignità di ogni lavoratore e cittadino. Lo sfruttamento, le violenze fisiche e il caporalato non sono solo reati da perseguire: sono la benzina dell’insicurezza sociale, uno spettacolo indegno che alimenta la degenerazione civile e apre le porte al malaffare organizzato. Sapere che non siano state riscontrate, durante le visite nei campi, violazioni nell’ambito degli orari e dei metodi di lavoro ci rallegra e rassicura, soprattutto dopo le ultime tristi vicende verificatesi proprio tra i braccianti del Fucino. Questo impegno sindacale di prossimità – essere presenti nei campi, dialogare con le persone, raccogliere storie, segnalare abusi – è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno per costruire un modello di sviluppo territoriale fondato sui diritti e sulla legalità.
Ricordiamo inoltre che il 9 luglio 1962, Bob Dylan registrò la sua celebre “Blowin’ in the Wind” , un canto che ci interroga ancora oggi: “Quanta strada deve percorrere un uomo prima di essere chiamato uomo?”.
Ci chiediamo, in questo stesso spirito: quanta strada dovranno ancora percorrere i lavoratori migranti, quelli che iniziano a lavorare quando è ancora notte per raccogliere frutta e ortaggi, quelli che vediamo nei cantieri quando il sole picchia o quando il freddo gela la pelle, per vedere finalmente riconosciuti i loro diritti e la loro umanità? Per essere riconosciuti e considerati come uomini?
Se nella canzone la risposta soffiava nel vento, nella realtà la risposta non è che uno stimolo all’impegno continuo e costante per una società, come avremmo detto un tempo e come ci piace dire ancora oggi, di liberi e di uguali”.
Fucino e i suoi lavoratori, con il sindacato che entra nei campi e chiede diritti e legalità