Avezzano. Mamme e papà in protesta ad Avezzano per salvare il Sacro Cuore. Oltre 150 bambini rischiano di restare senza una scuola entro l’anno scolastico 2021-2022. L’Istituto religioso di via Mazzini, secondo quanto deciso dalle suore Apostole del Sacro Cuore, da settembre non aprirà la prima elementare e a giugno 2021 chiuderà definitivamente. Il decreto di chiusura è arrivato da Silvi, dove si trova la casa generale dell’ordine religioso. Nel pomeriggio tanti genitori si sono riuniti davanti alla scuola, hanno ribadito il no alla chiusura e hanno chiesto aiuto a tutti per fare in modo che non si proceda con l’applicazione del decreto.
A lanciare l’appello sono stati una mamma e un papà preoccupati per il futuro scolastico dei ragazzi, ma anche il preside Marco Ridolfi e suor Carla Venditti. “Questo è l’unico istituto che ci garantisce la riapertura a settembre visto il Covid”, ha spiegato una mamma, “nel decreto c’è scritto che non partirà la prima, che aveva già 8 iscritti, e che a giugno 2021 chiuderà tutto. Dobbiamo dire con forza no al decreto e provvedere la revoca”. Presenti all’incontro anche diversi esponenti del mondo politico come l’ex sindaco Gianni Di Pangrazio per il quale “ci sono delle energie positive importanti che parlano con il cuore. In questa scuola ho fatto l’asilo e le suore quando divenni sindaco mi vennero a trovare felici. Nel 2016 venne tutta ristruttura e mi sembra strano che invece di essere rilanciata viene chiusa”. Secondo Tiziano Genovesi, coordinatore provinciale della Lega, “il Sacro Cuore è qualcosa che ti tocca il cuore. Faremo una battaglia feroce per tutelarlo. Di questa giornata mi rimarranno due cose: la brutta notizia della chiusura e una mamma che piangeva. Ho interessato il vice presidente della Regione, Emanuele Imprudente e stiamo cercando di contattare le suore di Silvi”.
Preoccupati i genitori che, dopo aver affrontato mesi di difficoltà con le lezioni a distanza e i bambini costretti ad ascoltare le loro maestre davanti a un pc, dovranno risolvere anche questa grana. “Questa chiusura è una sconfitta per l’intera Marsica”, ha evidenziato il consigliere provinciale, Gianluca Alfonsi, “è in gioco il futuro di questi bambini e dobbiamo lottare per loro. Abbiamo seri problemi a far ripartire le scuole pubbliche, figuriamoci se chiudono le scuole private. Non ne capisco le motivazioni reali. Se fossero economiche ci impegneremo tutti per fare in modo che vengano aumentati i budget destinati a questa scuola. Questo non è un posto ma un investimento, gli sprechi sono gli enti inutili. La provincia c’è e che nessuno ci tocchi il Sacro Cuore”.
Secondo Armando Floris “questo atto arriva nel momento più sbagliato. Quando con Alfonsi abbiamo iniziato a discutere del problema delle paritarie qualcosa si è mosso. Vogliamo che tutto questo si trasformi in qualcosa di positivo e vogliamo che la politica si mobiliti. Vogliamo dare un segnale di speranza”. Il papà di una bambina che frequenta l’Istituto ha ricordato l’importanza di questa scuola “abbiamo fatto una scelta politico cristiana per i nostri figli e ora vogliamo verità su questa vicenda in nome di Gesù Cristo. I nostri figli sono il futuro di questa terra e la loro istruzione di qualità è importante”.
Sgomento il preside Marco Ridolfi che non è stato messo al corrente prima delle scelte delle religiose. “Io non voglio sposare né la causa dei genitori, né quella delle suore ma resto titubante su quanto accaduto”, ha concluso il dirigente, “essendo preside da quattro anni di questo istituto mi aspettavo di essere coinvolto in determinate scelte e invece sono venuto a conoscenza con i genitori di quello che stava accadendo. Vanno fatte le dovute considerazioni e vanno tratte conclusioni valide. Quantifichiamo il problema economico e facciamo in modo che ci sia un’apertura”.
Suor Carla ha invitato tutti a un momento di confronto serio sul futuro dell’Istituto che si è tenuto a porte chiuse con i rappresentanti dei genitori e gli esponenti politici.