Cappadocia. “La località di Camporotondo ha vissuto 2 fasi, la prima dagli anni ’70 con le piste da sci, le attività commerciali e la nascita di numerosi condomini a ridosso degli impianti scioviari. Fino agli anni ’90 Camporotondo era frequentata da molti turisti, sia in estate che in inverno, molte erano le persone che avevano anche una seconda casa e trascorrevano lunghi periodi di vacanza. Poi la crisi, che tutt’oggi a distanza di oltre 20 anni è presente”. Con questa premessa Sandro Tarsia ha introdotto l’incontro da lui organizzato per sabato 8 agosto alle 15.30 a Camporontondo con l’obiettivo di rimettere al centro della discussione il futuro delle località turistica.
“La chiusura degli impianti da sci, il mancato ammodernamento imprenditoriale/turistico, hanno causato l’inizio del declino”, ha continuato Tarsia, “nel frattempo amministrazioni comunali poco attente agli eventi ed alle possibilità turistiche hanno accelerato il processo di declino.
La crisi nazionale, il mancato ricambio generazionale, hanno comportato la situazione di oggi. Tutte le attività commerciali, pub, market, ristoranti, campi sportivi, tutti chiusi, in alcuni casi strutture vetuste e orami da demolire. Poi la ripartenza, o meglio quella che si sperava, la realizzazione di una seggiovia biposto, l’allargamento delle piste attuali in base alle normative vigenti. Ma questo progetto, nato più di 10 anni fa, è stato realizzato con un ritardo enorme, e diventato inadeguato già al suo primo avvio ufficiale.
Poi amministrazioni pubbliche che erano più indirizzate verso elezioni regionali andate miseramente male, utilizzo sbagliato di fondi pubblici, sperperi senza futuro. La località che doveva ripartire è morta nuovamente. L’assenza di neve, di un sistema di innevamento artificiale, la concorrenza inadeguata con altre stazioni sciistiche, l’assenza totale di servizi e attività, un inadeguato sistema turistico e ricettivo (esiste un solo albergo da 3 stelle minimalista). L’idea è quella di creare un Consorzio fatto dalla gente, dai villeggianti proprietari di seconde case, che con un piccolo contributo creano un fondo di partenza, poi contributi e finanziamenti per creare le opportunità di rilancio per il territorio. Un po’ sulla falsa riga di quanto successo a San Sicario con la creazione della Cooperativa Non solo Neve, e con cui ho avuto contatti per condividere esigenze ed esperienza.
Io sono il promotore di questa iniziativa, ed ho impiegato quasi 3 anni prima di poter fare questo primo incontro. Mi piacerebbe riuscirne a parlare con la vostra redazione in Abruzzo, perché la visibilità è un elemento importante, e perché credo che questo metodo possa essere un metodo vincente, vincente non solo per Camporotondo, ma anche per le altre stazioni sciistiche in crisi e spesso chiuse”.