Avezzano. “[…] …e le senti le vene piene di ciò che sei e ti attacchi alla vita che hai. Leggero nel vestito migliore senza andata né ritorno senza destinazione”. Cantava così Luca quando cominciò a imparare la chitarra suonando Ligabue. Era il 1999 e nella mente aveva tanti sogni, nel cuore tante paure, ma la forza di andare avanti e la voglia di vivere la vita. Era un ragazzo appassionato, sensibile, buono, introverso ma allo steso tempo, se lo sapevi conquistare, aperto e fiducioso nel prossimo. Sapeva conquistarti con il suo sorriso, con la sua voce chiara e decisa, con il suo modo riflessivo e attento di capire e di scoprire cosa c’era dietro ogni cosa, dietro ogni persona.
Era appassionato della vita. Basta ricordare quando cominciò a mettere da parte i soldi per comprare una corda e i moschettoni insieme a due amici per scalare le pareti rocciose della Marsica. E poi finalmente il grande giorno, salire fino alla cima con le scarpette d’arrampicata nuove e aderenti guadagnate lavorando come cameriere per tutta l’estate. Anche quella era una sfida che si combatteva con la passione, con l’entusiasmo con la voglia di vivere e di non arrendersi mai.
Per lui il mondo era come una strada da percorrere in modo da raggiungere la serenità, una serenità che le persone profonde, più sensibili, non possono mai conquistare perché ogni giorno c’è una nuova avventura da vivere, da affrontare.
Poi l’amore, quello vero, che capita una volta sola e che neanche il destino, neanche le cose che vanno storte, neanche la morte possono mai cancellare.
Luca amava la vita e sapeva cogliere le cose belle della vita, le cose semplici che però sono quelle che ti riempiono il cuore.
Per questo tutti lo ricordano per quello che era, cioè una persona come ce ne sono poche, un ragazzo speciale che ti rimane nel cuore dopo che l’hai conosciuto.
Per questo a chi ce l’aveva nel cuore mancherà come il sole alla terra, come il respiro alla vita, come il battito al cuore.
Oggi pomeriggio alle 15 Luca canterà ancora la sua prima canzone, sarà Leggero, nel vestito migliore, ma avrà ancora nella testa un po’ di sole ed in bocca una canzone…
(p.g.)