Avezzano. Tanti italiani sono rimasti svegli tutta la notte, dopo la notizia che anche quattro regioni del Paese sarebbero potute essere coinvolte nel rientro del lanciatore spaziale cinese.
È invece è caduto nell’Oceano Indiano il secondo stadio del razzo cinese “Lunga Marcia 5B”. In un’area vicina alle isole Maldive. La fine della lunga caduta incontrollata è stata confermata dall’ufficio per il volo umano dell’agenzia spaziale cinese.
Dal tavolo tecnico convocato dal dipartimento di protezione civile, intorno alle 4, era già emerso che tra le regioni interessate non c’era più l’Abruzzo, in quanto era rimasta una sola traiettoria sul territorio italiano, che includeva solo alcuni settori di Sardegna, Calabria e Sicilia.
Il passaggio dello stadio di razzo sui cieli italiani è stato registrato circa un’ora prima della caduta nell’Oceano Indiano.
Poi l’aggiornamento alle 04:30: “Sulla base degli ultimi dati forniti dalla Agenzia Spaziale Italiana (ASI) al tavolo tecnico che ha seguito il rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del lanciatore spaziale cinese “Lunga marcia 5B” è possibile escludere la caduta di uno o più frammenti del detrito spaziale sul nostro territorio.
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, in accordo con ASI e con gli altri partecipanti al tavolo, ha pertanto dichiarato concluse le attività operative, chiudendo il Comitato Operativo che era attivo in stretta reperibilità e ringraziando tutte le componenti del Sistema Nazionale di Protezione Civile, i partecipanti al tavolo tecnico e le regioni direttamente interessate per l’impegno e l’attenzione profusi in questi giorni.
Il Dipartimento della Protezione Civile continuerà a seguire attraverso la Sala Situazione Italia, in stretto raccordo con l’Agenzia Spaziale Italiana, il rientro sulla Terra fino alla conclusione dell’evento”.
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