Avezzano. Questo pomeriggio nel cielo di Avezzano qualcuno ha potuto notare uno strano fenomeno atmosferico, in cui era possibile vedere ben due soli. Uno di questi, che squarciava le nubi a nord-ovest, oltre ad essere particolarmente luminoso aveva al suo interno i colori tipici dell’arcobaleno. Questo è un fenomeno atmosferico molto raro, che però nella Marsica sembra avere radici molto antiche.
Come spiegammo anche in un’altra occasione, Tito Livio nel 28° libro delle sue “Storie”, ci racconta che nel 206 a.C., ad Alba si verificò il “prodigio dei due soli”, ovvero che nel cielo della città si osservarono non uno ma ben due soli affiancati.
“et Albae duo soles visos ferebant et nocte Fregellis lucem obortam” – ad Alba si diceva che fossero stati visti due soli e che a Fregellae (l’odierna Pontecorvo) di notte fosse sorta la luce”.
In realtà questo strano fenomeno, che più di qualcuno ai tempi giudicò come un presagio dai risvolti funesti, è sempre rimasto avvolto dal mistero, ma forse oggi la scienza può aiutarci a fare luce su una delle più antiche leggende legate all’antica città romana. Da qualche anno gli scienziati hanno dato un nome a questo rarissimo fenomeno, da sempre considerato sovrannaturale: luna del cacciatore (hunter’s moon), halo o parelio. Di solito si verifica quando la luce solare entra in collisione con un certo tipo di nuvole, solo se queste sono orientate verso chi guarda in maniera perpendicolare alla luce del sole. Le goccioline d’acqua, agendo come dei prismi, deflettono i raggi di luce che passano al loro interno e riflettono orizzontalmente la luce del sole, facendo apparire un bagliore in un altro punto del cielo, a un’angolazione di circa 22°. È un fenomeno molto raro, poiché anche con il verificarsi delle rarissime condizioni meteorologiche, non sempre queste “macchie” sono così grandi da poter essere visibili. Oggi, a distanza di parecchi anni, qualcuno ha avuto di nuovo la fortuna di poter osservare con suoi occhi questo bellissimo ed affascinante fenomeno naturale.