Avezzano. Il Principe Fulco Ruffo di Calabria e Concita Borrelli, ospiti d’eccezione al “Beka Arts and Food”, di Gianluca de Vito e Luca Pisani, per una colazione a quattro mani con “Ricordo quasi tutto”, di recentissima pubblicazione. Al “Beka Atrs Food”, Marsicalive incontra il Principe Fulco Ruffo di Calabria, con la compagna Concita Borrelli, avvocato, giornalista e autore televisivo (“Uno Mattina”, “In Famiglia”) e le autrici Ornella della Libera e Donatella Trotta, tutti partecipanti al festival letterario “6 Giornate in cerca d’autore” conclusosi domenica 2 luglio.
Il libro “Ricordo quasi tutto”, è scritto dal Principe e da Concita, ed è un meraviglioso spaccato di vita, quale affresco d’ambiente, dove i vividi ricordi della vita dell’autore, spesso e volentieri si tingono di tinte fosche e malinconiche. L’eccessiva rigidità di una delle famiglie più blasonate d’Europa, con i suoi re e regine, principi e principesse, cardinali ed eroi, (come il nonno Fulco, asso dell’aviazione e della Prima guerra mondiale e medaglia d’oro al valore militare), reprimono, sul nascere, la voglia di conoscere la vita più da vicino attraverso la lente di ingrandimento di un arcobaleno mai conosciuto e sperimentato a cominciare dalla infanzia di Fulco. Un infanzia che lui stesso paragona al romanzo di D ‘Annunzio: “Incompreso” . Il “Vate” fu testimone di nozze di nonna Luisa, contessa Gazelli di Rossana e San Sebastiano e nonno il Principe Fulco Ruffo di Calabria, duca di Guardia Lombarda e conte di Sinopoli, Grande di Spagna di prima classe. “… D’Annunzio pensò di accoglierli con tre colpi di cannone sparati dalla prua della corazza Puglia , pezzo di nave che si era fatto trasportare fin nel parco del Vittoriale. Nonna Luisa, in attesa della primogenita Maria, non apprezzò…” Eppoi… ancora…la visita di nonna Luisa allo zoo, l’incontro con Benito Mussolini che era andato ad ammirare “Italia”, il suo adorato leone, che da cucciolo era vissuto a Villa Torlonia”. La cifra stilistica è quella di una pittura di storia , una storia che ha deluso lo stesso autore ancora alla ricerca di se stesso. In questo universo etichettato le più grandi famiglie del Boom economico degli anni 50-54 ( gli Agnelli, i Bialetti, i Cinzano, i Marone, i Gancia ed altri ancora) si incrociano, si intrecciano, attraverso una scrittura avvincente, interessante, che si legge tutta d’un fiato. Tema principale è il difficile rapporto con il padre, distante, del tutto assente e questo senso di inadeguatezza che lo accompagna nella sua vita, come “… la paternità irrisolta, l’improvvisa, quanto inaspettata fine del matrimonio con Melba…”. Poi a Torino i Bruni- Tedeschi, in un castello vicino casa dei Ruffo, nonni di Carla e Valeria Bruni “…haimè mai conosciute…”ed il fratello delle ragazze Virgilio, amico di Umberto Ruffo, che morirà a 45 anni di HIV. Su di lui il film girato da Valeria, il castello invece è stato venduto qualche anno fa. E’ un diario autobiografico, una sorta di storia nella geografia, che ripercorre la sua vita di “…nomade d’eccezione” appunto tra l’Europa, “…all’insegna della spensieratezza e degli amori passeggeri…” il Sudafrica, Roma, Torino, Forte dei Marmi, Lecce, Napoli. Uno dei tanti ritratti della sua Italia… il più bello.
Ornella della Libera, famosa anche come “scrittrice poliziotto”, ha presentato invece “I nuovi casi dell agente speciale Blondie”. L’autrice, nata a Roma, vive da tempo a Napoli dove è ispettore capo presso l’Autocentro della Polizia di Stato . Da molti anni a contatto con una realtà molto difficile, la pistola nel libro diventa come d’incanto una penna nella prevenzione contro i telefonini e videogiochi, dove si nascondono le moderne insidie per i più piccoli. Nel 2002 scrive con Edoardo Bennato e Gino Magurno “Lo Stelliere” canzone vincitrice dello Zecchino d’oro, a cui andrà devoluto il ricavato delle vendite.
Donatella Trotta, insegnante di lettere in pensione, giornalista del Mattino con i “Sogni al di là del mare” il cui ricavato delle vendite andrà al Poliambulatorio di Crotone dell’organizzazione umanitaria INTERSOS. . Sono 13 le autrici e gli autori specializzati in letteratura per l’infanzia che nel libro raccontano storie di migranti ai ragazzi e alle ragazze degli ultimi anni della scuola primaria e delle scuole medie. Storie un po’ vere, un po’ romanzate, in genere dolorose, a volte anche buffe e gioiosamente aperte a un lieto fine. Famosi i suoi Haiku, poesie giapponesi di soli tre versi composte per bambini migranti. La Trotta, autrice poliglotta è impegnata con l’Associazione “Kolibrì” in una polverizzazione delle agenzie educative a favore dei migranti per dare voce anche e soprattutto alle emozioni di universi stranieri. Monica Virgilio