Avezzano. “Ho dedicato intere giornate, anche fino a tarda sera, a questo amato ufficio per cercare di far sopravvivere l’importante presidio di legalità alla soppressione, spendendomi in tutte le sedi per ottenere un risultato cui ancora oggi credo fermamente”. Sono le parole del presidente del Tribunale di Avezzano, Eugenio Forgillo, usate in una lettera di ringraziamento destinata alla comunità giudiziaria e amministrativa della Marsica prima di raggiungere il suo nuovo incarico presso l’ ufficio della presidenza di Sezione della Corte d’Appello di Napoli.
“Spero il prossimo futuro mi dia la possibilità di sapere che il mantenimento del Tribunale in Avezzano si realizzerà – ha specificato nella nota il magistrato che ha diretto per sei anni e mezzo il presidio giudiziario marsicano – ora che abbiamo tutti investito tanto sul tema, realizzando piccoli e grandi risultati man mano operosamente, spero l’obiettivo si raggiunga”. Il palazzo di Giustizia di Avezzano è uno dei presidi giudiziari destinati alla soppressione secondo quanto previsto dell’ultima legge di riordino del sistema giudiziario, insieme a quelli di Sulmona, Lanciano e Vasto.
“È mio dovere e piacere ringraziare tutti per la sempre gradita collaborazione e cortesia – ha scritto Forgillo rivolgendosi anche a tutti i sindaci della Marsica – che avete adoperato nei confronti miei e dell’istituzione che per anni ho diretto, spero con qualche tangibile risultato”. “Ho impiegato tutte le mie forze per cercare di espletare al meglio il compito assegnatomi – ha evidenziato il presidente – essendo consapevole di non essere riuscito a fare tutto quanto avrei voluto e probabilmente quanto ci aspettava; moltissime cose però sono state fatte – ha concluso Forgillo – alcune anche innovative nel panorama nazionale”.
L’ultima iniziativa sostenuta dalla presidenza del Tribunale era stata quella di attuare un protocollo d’intesa con l’istituto penitenziario di Avezzano, diretto da Anna Angeletti, che permettesse ai detenuti di scontare parte della pena, lavorando per la collettività.