Avezzano. Il Popolo della Famiglia pronto a raccogliete le 50.000 firme necessarie per portare in Parlamento la proposta di legge: “Reddito di Maternità”. La maratona partirà il 24 novembre giorno della consegna dei primi moduli vidimati dalla Corte d’Appello. Il RdM è un disegno di legge di iniziativa popolare denominato: “Istituzione dell’indennità di maternità per le madri lavoratrici nell’esclusivo ambito familiare”. La proposta consta di un solo articolo: “Si istituisce l’indennità di maternità per madri lavoratrici nell’esclusivo ambito familiare.
Tale indennità, pari a dodicimila euro annui netti privi di carichi fiscali o previdenziali, è riconosciuta su richiesta da avanzare presso il Comune di residenza, alle donne madri cittadine italiane. La richiesta dell’indennità di maternità può essere avanzata dalle aventi diritto entro quindici giorni dalla nascita di un figlio (o figlia) o dalla sentenza di adozione che riconosce una maternità adottiva.
Per ogni bambino può essere prodotta unicamente una domanda da una sola donna. Tale donna otterrà l’indennità di maternità per i primi otto anni di vita del figlio in assenza di altri redditi o impegni lavorativi, scegliendo dunque di dedicarsi in via esclusiva alla condizione di madre lavoratrice nell’ambito familiare con particolare riguardo alla cura dei figli. In caso di assunzione di impegni lavorativi esterni alla cura familiare, l’indennità di maternità si interrompe.
La durata di otto anni riparte alla nascita di ogni figlio. Alla nascita del quarto figlio l’indennità riconosciuta alla madre diventa vitalizia. L’indennità è vitalizia anche in caso di nascita di figlio disabile, sempre in occorrenza del pre-requisito della attività esclusiva di lavoro di cura familiare scelto dalla donna madre. Per l’indennità di maternità sono stanziati 3 miliardi annui dal fondo della presidenza del Consiglio per la famiglia e le pari opportunità nel triennio 2020-2022”.
Il Popolo della Famiglia individua nel crollo della natalità la principale tragedia italiana, la prima emergenza nazionale cui porre rimedio, perché le conseguenze di un saldo natimorti costantemente negativo sono devastanti e capaci di minare inevitabilmente le colonne portanti di un intero sistema sociale che diamo per scontato e che invece crollerà in assenza di una ripresa del tasso di natalità. Allo stesso tempo, dal punto di vista valoriale, si vuole mettere al centro la cultura della vita e la figura della donna madre. Il RdM è la risposta adeguata a tali problematiche