“Mi sento costretto ad intervenire sulla situazione politica di Celano perché non riesco a sopportare il silenzio che è calato sul partito democratico e sul centrosinistra della mia città. Mi chiedo: ma come è possibile che in una città così importante, governata dal Senatore Piccone, che è anche coordinatore regionale del PDL, il mio partito sia completamente assente dalle istituzioni e tra la gente? La passione e lo scoramento per come è ridotta economicamente e politicamente la mia città mi costringono a gridare il mio sconcerto ed il disagio per la latitanza politica del PD. In un momento storico in cui i giovani non hanno alcuna prospettiva , con le istituzioni mortificate da metodi clientelari e non meritocratici, in cui gli affari sono il movente di ogni strategia politica, sono state azzerate tutte le voci dell’opposizione. Il problema è che la sordina è stata posta non da chi oggi governa, ma da chi è all’opposizione. Il partito è in mano a poche persone che hanno deciso di non riunire più gli iscritti, di non coinvolgerli in alcuna decisione, di non aver alcun confronto politico nemmeno prima di riunioni di consiglio comunale in cui si discute di bilancio e di opere pubbliche. A quanto mi è dato sapere il problema è di tutte le forze del centrosinistra che non vengono coinvolte in nessuna discussione .Ma ciò che mi ferisce è il fatto che circa 100 fondatori del PD non hanno avuto la possibilità di rinnovare l’adesione formale al partito. Io stesso, in attesa di un congresso sempre rinviato, non ho avuto la possibilità di iscrivermi al partito che ho contribuito a fondare. Il segretario non mi ha chiamato né ho avuto modo di incontrarlo perché non riunisce il partito da mesi e non esiste una sede. Eppure, quando si è trattato di trovare candidature alle scorse elezioni provinciali il nostro segretario ha trovato il tempo di contattarmi. Ma non sono purtroppo un caso isolato. Il segretario ha escluso dal PD tante persone, soprattutto giovani a cui era stato chiesto di candidarsi nella lista comunale e che erano stati determinanti nelle primarie. Sono stati esclusi coloro che ritengono sbagliata l’analisi secondo la quale la sconfitta elettorale sarebbe da attribuire al popolo che non ci ha votato. La verità è che il PD non ha avuto una proposta politica credibile e convincente, all’altezza della situazione. Il PD di Celano non esiste più. Eppure c’è tanto da dire e da fare. Il partito dovrebbe farsi carico del disagio della nostra comunità. Dall’aumento delle tasse, dalla disoccupazione, dalla dissipazione di risorse pubbliche, della mancanza di investimenti per il futuro. I dirigenti del PD, invece, non solo non fanno nulla, pretendono che nessun altro provi a svolgere un ruolo politico di opposizione. Mal sopportano se qualcuno prova ad intervenire su un problema. Si sono mostrati insofferenti nei confronti dei giovani del PD, unici ad aver tentato di esprimere una posizione chiara e di contrasto al centro destra. Come ricompensa a nessuno di questi giovani è stata rinnovata la tessera. E’ come se fossero stati espulsi, cacciati dal partito. Questo ostracismo non ha alcuna giustificazione. Gli attuali dirigenti hanno dimostrato di non avere da soli la forza e la capacità di fare una vera opposizione. Chiedo quindi loro di riaprire il partito a tutti, in particolare ai giovani, e consentire a chi ha buona volontà e dimostri di avere le capacità di prendere in mano la situazione, aprire una sede fisica, suscitare nuovi interessi nelle tante persone che si sono allontanate, rifarsi carico di guidare un centro sinistra che sembra sparito nel nulla. La responsabilità che ricade sulle nostre spalle è troppo grande e non possiamo continuare a fare finta di niente.