Celano. Nel mirino del Pd finiscono i lavori pubblici di Celano e in particolar modo l’adeguamento di via Tiburtina.”Correva l’anno del signore 2006, quello del mega Centro Commerciale di Celano mai realizzato, quando con un Accordo di Programma tra la Provincia dell’Aquila, il Comune di Celano e il Comune di Aielli, quest’ultimi due si impegnavano a realizzare delle opere di adeguamento della Tiburtina Valeria tra lo svincolo autostradale A25 (Aielli-Celano) e lo svincolo per il Museo Palafitticolo in località Paduli. In particolare tra gli interventi da realizzare era prevista una rotatoria tra l’intersezione della Tiburtina Valeria con la S.S. 5 bis, attualmente S.S. 696 (km 127+400)”, hanno spiegato gli esponenti del Pd, “per questo il Comune di Celano, con Delibera di Consiglio comunale n. 19 del 29/03/2007, provvedeva ad effettuare le relative modifiche al PRG e apponeva il vincolo preordinato all’esproprio, vincolo tutt’ora in essere entro i termini di legge, come da Decreto n. 30 del 19/08/2010 del Presidente della Provincia Del Corvo. Ma qualche tempo dopo, in data 27/11/2012, l’ANAS SpA, contrariamente a quanto previsto nell’Accordo di Programma, faceva pervenire al Comune di Celano un progetto definitivo con una soluzione del tutto diversa : una rotatoria fuori asse con uno strano svincolo e raddoppio per un breve tratto della S.S. 5 bis, chiedendone la relativa approvazione. Con Delibera di Consiglio n. 4 del 2/2/2013 l’amministrazione comunale di Celano approvava a maggioranza, con il voto contrario del Partito Democratico, il progetto definitivo ma senza proporre la necessaria variante al PRG, obbligatoria per legge. Di fatto quindi la soluzione progettuale che l’Anas SpA sta oggi realizzando è assolutamente non conforme alla strumentazione urbanistica vigente per il Comune di Celano ma, aggiungiamo, anche del Comune di Aielli. Ora dal confronto delle soluzioni progettuali si evince chiaramente che quella della semplice rotatoria è di una indiscutibile linearità e razionalità, in quanto la rotatoria sarebbe sorta in perfetta corrispondenza dell’incrocio attualmente esistente (Fig. 1) tra la Tiburtina Valeria e la S.S. 5 bis. Ciò avrebbe comportato per la P.A., migliorando la sicurezza stradale, un notevole risparmio di denaro. Infatti, tale intervento, avrebbe potuto realizzarsi con un esiguo e contenuto esproprio di terreni dei privati e con la esecuzione di opere, il cui costo sarebbe stato davvero minimo. Ma, molto probabilmente, il risparmio di denaro pubblico non è più di moda, per cui le opere devono essere comunque dispendiose. I soldi dei contribuenti non servono più per la realizzazione di un servizio o un’opera necessaria, non più procrastinabile, bensì a far assumere al Politico di turno, che è stata immessa ricchezza per quella Comunità che vive nel territorio ove l’opera viene realizzata. Poi, in definitiva, la ricchezza viene distribuita sotto “varie” forme e spesso finisce anche nelle casse di Imprese di altre regioni. In questo caso, al di là dei gravissimi vizi degli atti amministrativi, tutti denunciati dal Partito Democratico nelle fasi procedurali, si evince che per la realizzazione di queste opere illegittime vengono ad essere espropriati terreni per circa 12 mila metri quadrati, contro i 1.500 metri quadrati della soluzione a semplice rotatoria. C’è per di più un’aggravante di non poco conto. La realizzazione dell’opera sposterà di fatto, aggravandoli, tutti i rischi dall’incrocio sulla Tiburtina al nuovo svincolo che si sta realizzando prima del ponte dell’autostrada, uno svincolo che prevederà soprattutto il transito di mezzi pesanti obbligati a immettersi sul nuovo tratto di strada in costruzione. L’ANAS ha giustificato la realizzazione del raddoppio del tratto della S.S. 5 bis e del nuovo svincolo per il fatto di evitare l’immissione diretta degli accessi, lato Aielli, sulla strada statale. E allora, come mai restano gli accessi diretti lato Celano? Er pasticciaccio brutto de via Tiburtina è comunque chiaro a tutti! Chiunque percorre oggi quel tratto di strada, dove si eseguono i lavori, può constatare l’inspiegabile scelta operata da chi ci male amministra o ci ha male amministrato. Non c’è giustificazione alla mancanza di trasparenza di procedure pubbliche, alla violazione delle norme vigenti, allo sperpero di denaro pubblico, al carpire la buona fede dei cittadini aumentandone invece i rischi, alla pratica dell’illegalità”.