Celano. I consiglieri comunali del Pd Antonello Di Stefano, Carlo Cantelmi, Aniceto Ciaccia, Calvino Cotturone, Nazareno Tiberi, Daniele Bombacino tuonano sulla mancata approvazione del bilancio di previsione 2014 entro la scadenza stabilita. “Il sindaco, ormai da anni senza più una maggioranza, continua ostinatamente a lasciare nella sua agonia la città, ormai di fatto senza una amministrazione”, hanno spiegato, “come da tempo da noi denunciato le casse del Comune sono vuote, anzi siamo pieni di debiti per milioni di euro. Nel 2014 é stato previsto un aumento di 1 milione di euro di imposte e, per cercare di sopravvivere, l’Amministrazione sta chiedendo ai celanesi addirittura 780mila euro di acconto sulla Tassa rifiuti 2014. In questa situazione, anche dietro nostra sollecitazione, il Prefetto ha assegnato un termine di 20 giorni affinché il Consiglio adotti il bilancio. Noi crediamo che questa maggioranza abbia fatto da tempo il suo corso ed è ora che il Sindaco abbandoni
quella poltrona alla quale è aggrappato disperatamente. Questo consentirà alla città di avere, per un breve periodo di tempo, un Commissario che si occupi dei veri problemi della gente, senza sprechi e clientele: ne beneficerebbero le casse comunali e sicuramente tutti i cittadini avrebbero un preciso punto di riferimento che garantirebbe il rispetto pieno delle regole. Anche per quanto riguarda la questione del parco fotovoltaico questa amministrazione non è stata in grado di garantire un corretto iter burocratico ed attualmente non è nella condizione di poter gestire le risorse che comunque sono ancora tutte da incassare. Sconfortante é stato lo spettacolo dell’ultimo Consiglio comunale voluto all’Auditorium: una maggioranza a pezzi con soli 8 consiglieri su 20, un’aula semi deserta, senza nessuna prospettiva certa al punto che Piccone non è stato in grado di deliberare nulla. Una inutile farsa, così come preannunciato anche dai 4 consiglieri che non si rivedono più nella maggioranza. In questa grave situazione è inutile e dannoso ostinarsi a tirare a campare, cercando di raccattare numeri per sopravvivere. Piccone prenda atto che non ha più una maggioranza, che non ha più consenso tra l’opinione pubblica: faccia una scelta finalmente responsabile dimettendosi e liberando la città da questa non più sopportabile condizione di crisi”.