Castel di Sangro. Ha distrutto la rete, è entrato nell’apiario e ha banchettato fino all’ultima goccia di miele. Il nettare degli Dèi, che la mitologia greca ha disegnato sui tavoli dell’Olimpo, questa notte ha fatto impazzire di gioia lui, Juan Carrito, il “terribile” orsetto cucciolo di Amarena.
Se del miele color oro dei banchetti ne andavano pazzi gli Dèi, figuriamoci lui.
Piccolo orso (di età, perché nella stazza è già grande il doppio di quello che di media dovrebbe essere), confidente e “problematico”, Juan Carrito non smette di far parlar di se’.
E non si ferma un attimo: da Castel di Sangro a Roccaraso, fino alla Marsica, fa razzia di tutto ciò che trova.
Su di lui il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che lo ha battezzato con il nome del presidente e con la località che da “piccolo” privilegiava, perché ghiotto di frutta, Carrito, la frazione di Ortona dei Marsi, ha avviato una campagna di comunicazione che racconta la sua storia passo passo.
Perché è in corso un’attenta attività di monitoraggio che ne segue gli spostamenti e che fa mettere in essere delle attività di dissuasione che lo allontanano dai centri abitati, per farlo ritornare in montagna. Su di lui lavora il personale specializzato del Pnalm, i carabinieri del Nucleo Parchi e i carabinieri forestali. Per garantire sicurezza a lui e per garantire sicurezza ai cittadini.
D’altronde, però, Juan Carrito è abituato già da piccolissimo alla presenza dell’uomo. C’è chi racconta che Amarena allattava i suoi cuccioli a Villalago, anche davanti ai turisti.
Questa notte Juan Carrito ha distrutto la tenuta di David Lombardozzi, che ha un’importante attività di apicoltura biologica.
Castel di Sangro per fortuna fa parte di quei centri che rientrano in una convenzione firmata tra il Pnalm e la Regione Abruzzo, solo qualche mese fa, che permette di ricevere indennizzi più velocemente.
All’interno dei Comuni Abruzzesi identificati dalla convenzione tra PNALM e Regione Abruzzo
La Regione Abruzzo ha stipulato con Il Parco una nuova convenzione in merito all’indennizzo dei danni da orso bruno marsicano al patrimonio zootecnico e agricolo, nonché alle strutture strettamente annesse a tali attività agro-pastorali nei seguenti comuni:
Anversa degli Abruzzi; Bugnara; Balsorano; Castel di Sangro; Civita d’Antino; Cocullo; Gioia dei Marsi; Introdacqua; Lecce nei Marsi; Luco dei Marsi; Ortona dei Marsi; Ortucchio; Pettorano sul Gizio; San Vincenzo Valle Roveto; Trasacco; Villalago.
In nuovo accordo nasce con l’obiettivo di:
- offrire maggior tempestività nella risposta alle domande di accertamento ed eventuale indennizzo del danno, nonché di richiesta di misure di prevenzione e per,
- uniformare le procedure regionali in materia, nei territori fuori Parco e fuori Zona di Protezione Esterna ma di rispettiva pertinenza.
Il personale del Parco, dunque, si impegna ad accertare ed indennizzare, esclusivamente i danni da orso bruno marsicano, anche al di fuori di Parco e relative Aree Contigue (o ZPE). Le operazioni verranno, come da legge regionale, finanziate della Regione Abruzzo, ma gestite nei termini e nelle modalità già previste dal sopracitato regolamento del Parco sugli indennizzi.
Sono esclusi da tale convenzione tutti coloro che sono in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP) per i quali si continuerà ad applicare la normativa regionale vigente e tutti quei danni avvenuti in territorio ricadente nei confini di altre aree protette.
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