Sono mesi che vi raccontiamo le nostre “zone del cuore”. Scrivere articoli per farvi conoscere My Zona, la nuova applicazione che vi dà modo di esplorare posti meno conosciuti, quelli meno tracciati dalle escursioni più note e praticate dagli esperti delle uscite in natura (ma non solo…), è diventato per me un po’ come un viaggio.
Un viaggio che attraversa i Posti dell’Anima… A proposito: avete mai visto il film di Riccardo Milano girato in Abruzzo? No? Cercatelo, è del 2003. Fidatevi: se amate la terra d’Abruzzo ne vale la pena.
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Oggi My Zona vi porta virtualmente in un angolo custodito gelosamente dalle Gole di Celano, il canyon sempre più famoso, che si trova in provincia dell’Aquila, nel cuore dell’Abruzzo.
Arrivarci adesso in realtà non è difficile, grazie ai continui interventi sulla segnaletica e sul tracciato del sentiero. A me piace salirci da Celano. I più esperti sapranno che attraversando tutto il tracciato si arriva poi a Val d’Arano. La strada, in senso contrario, è quella che passa davanti alla Pinetina di Ovindoli dove c’è il parco giochi per i bambini e dove ci sono i maneggi.
In attesa di un articolo che vi racconti l’intera traversata delle Gole, che vi assicuro è un’esperienza davvero emozionante, perché immersa in un paesaggio in continuo cambiamento, che passa dalle rocce, al bosco, al sentiero, all’acqua, fino alla “Fonte degli Innamorati”, oggi vi parlo solo di quel piccolo angolo di silenzio che immortale rimane lì, lontano da tutto e tutti. Spesso anche dagli escursionisti, che soprattutto negli ultimi mesi, dopo un lungo lockdown che ci ha impedito di dedicarci anche alle passeggiate all’aria aperta, si sono appassionati alle passeggiate in montagna.
Il Monatero di San Marco, o meglio quello che ne rimane, si trova a circa 1160 metri di altezza. È un luogo di contemplazione e la strada che ci arriva, salendo da Celano, nel punto in cui svolta al sentiero che lo raggiunge, inizia a regalare dall’alto lo spettacolo del canyon. Perché in effetti, quando si sale da Celano ci si rende conto di attraversare le Gole solo guardando con il naso all’insù.
Dall’altezza dei ruderi, invece, si può guardare il fascino della folta vegetazione da cui, in periodi particolari dell’anno, si possono anche vedere alzarsi delle fitte nubi di pollini. Non amate tantissimo dagli allergici ma che regalano una vista che vale la pena vedere.
Ogni volta che ho modo di arrivare al Monastero, dove c’è anche una panca con un tavolo su cui ci si può intrattenere per passare qualche minuto in pace prima di riprendere la salita, penso alla notte e al buio. E immagino chi vivesse in quel monastero raggiungibile attraversando un canyon. Penso alla calma dei passi, ai calzari di un tempo e alla fatica del cammino.
Il tutto custodito da un silenzio quasi surreale, qualche volta interrotto solo dalla caduta di un sasso dall’alto.
È un posto prezioso. E come tale va trattato. Anche se non è difficile anche lì su trovare qualche cartaccia o busta gettata qua e là. Ma è un posto a cui le persone del posto sono particolarmente “devote” e per questo le associazioni del territorio lo curano in continuazione, facendo manutenzione. Il resto della storia non tocca a me raccontarvela, per fortuna già da qualche anno è stata scritta chiaramente in una bacheca che spiega ai visitatori dove si trovano.
Evitando sandali ai piedi, evitando di portarci bambini troppo piccoli con abbigliamento non adatto e non dimenticando un caschetto per proteggere la testa della cadute di sassi o massi, andateci. E lasciate poi la vostra recensione del posto nell’applicazione My Zona. Raccontate cosa lì su ha visto la vostra anima e rendete un po’ più ricca la nostra Community.