Avezzano. Il procuratore generale della Corte d’Appello di Palermo, Roberto Scarpinato, è comparso ieri mattina davanti al giudice del tribunale di Avezzano, Camilla Cognetti. Scarpinato è parte offesa in un processo nei confronti di due giornalisti accusati di diffamazione.
I due magistrati ritengono diffamatori alcuni articoli sull’inchiesta “Mafia e appalti”, firmati appunto da Sansonetti e Alipandi sul giornale “il Dubbio”. Si tratta di un’indagine di cui fu tirolare, fino alla sua morte, Paolo Borsellino.
Sul caso dovranno pronunciarsi i magistrati marsicani perché fino a qualche tempo fa “il Dubbio” veniva stampato a Carsoli (ora le tipografie si trovano in provincia di Roma e a Milano).
In passato c’era stata l’astensione a cui si era vista costretta Maria Proia, gup inizialmente titolare del fascicolo.
La magistrata aveva rinunciato per le sue precedenti funzioni nella Procura di Palermo, nella sezione coordinata a suo tempo proprio da Lo Forte. Nell’atto con cui ha comunicato di doversi astenere, la giudice Proia aveva voluto ricordare di aver “sempre intrattenuto ottimi rapporti”, con il collega, del quale, aveva aggiunto, “conserva profonda stima”.
Altro passaggio che aveva segnato l’iter era stata l’istanza con cui il difensore di Scarpinato aveva chiesto e ottenuto di anticipare la data dell’udienza preliminare.
Il legale aveva sostenuto che le “medesime tesi” da cui i querelanti si ritengono diffamati “sono state ribadite sulla stampa nazionale”, e che “la delicatezza dell’incarico ricoperto dal dottor Scarpinato, procuratore generale a Palermo, rende opportuno un pronto accertamento dei fatti”. Il professionista cita anche un altro articolo del Dubbio, sempre “a firma di Sansonetti” successivo a quello oggetto di querela. Poi il covid aveva portato a ulteriori prolungamenti del processo che però ora entra nel vivo.