Avezzano. Una cena per riordinare le idee, fare il punto della situazione e guardare alle amministrative avezzanesi con maggiore propositività e positività. Questo il quadro della situazione emerso dall’incontro tra i rappresentanti e simpatizzanti locali del Movimento 5 stelle, andato in scena qualche sera fa.
L’obiettivo dichiarato, per quanto non pubblicamente espresso, è quello di confermare il risultato che tre anni fa portò Francesco Eligi a essere eletto consigliere comunale, pur se nella minoranza. Un traguardo importante per quella che allora era la principale forza politica in Italia ma che ad Avezzano non contava ancora grandi numeri.
A distanza di trentasei mesi, però, molte cose sono cambiate. Gianluca Ranieri, al tempo consigliere regionale e tra i nomi più esposti tra i grillini, non fa più parte della squadra. Giorgio Fedele, invece, ha fatto il percorso inverso e ha preso il posto di Ranieri in Regione. Due volti importanti e di peso che, chi per un motivo, chi per un altro, non potranno essere candidati alle elezioni che daranno ad Avezzano il nuovo sindaco dopo quasi un anno di commissariamento.
Ripetere il risultato delle scorse elezioni comunali non è più così scontato, anche e soprattutto alla luce dei numerosi stravolgimenti che hanno visto protagonista il M5S al Governo con Di Maio in qualità di massimo esponentente. Fra contraddizioni e cambi di rotta, in molti hanno preso le distanze dal Movimento, reo di non essere più coerente con sé stesso e con lo spirito che ne ha animato la nascita. Non è fuorviante, quindi, pensare che ci sarà da faticare per portare un nome all’interno del consiglio comunale.
Come da lui stesso dichiarato qualche settimana fa a Marsicalive, di fronte al dovere, cioè alla chiamata a scendere in campo come candidato sindaco, Francesco Eligi non si tirerebbe indietro. Al momento, però, la difficoltà principale è quella di completare la rosa di coloro che costituiranno la lista. Eligi, in questo, avrà il compito più arduo. Ricostruire un movimento capace di portare a sé un consenso tale da risultare competitivo è lavoro realmente complesso. Al momento, infatti, non appare scontata la possibilità di riuscirci.