Avezzano. Si è appena concluso il corso di formazione per i docenti della regione Abruzzo sulla conoscenza, la prevenzione e la lotta al bullismo e al cyberbullismo. Il corso, tenuto presso il Liceo Croce e unico in Abruzzo, si è concluso con la presentazione dello Zanshin Tech, la prima arte marziale digitale che fonde gli insegnamenti tradizionali delle arti marziali orientali (non violenza, rispetto dell’altro, serena concentrazione, disciplina) con conoscenze tecnologiche tratte dal mondo della cybersecurity. Oltre ad ospitare lo psicologo prof. Salvatore Sasso e il maestro di arti marziali tradizionali Maurizio Germano, il Liceo ha organizzato una lezione con il cofondatore dello Zanshin Tech. Dopo la lezione con i corsisti, Claudio Canavese ha incontrato i genitori e il personale ATA offrendo contenuti e modalità assolutamente innovativi. Promuovere la formazione digitale nei docenti, personale ATA, studenti e genitori: questo è l’obiettivo del Liceo B. Croce che, in qualità di Centro d’Esame EIPASS, ha già attivato un corso per adulti per il conseguimento della certificazione informatica e un corso gratuito online per i genitori. Coloro che fossero interessati a corsi ed esami EIPASS o di Zanshin Tech, possono contattare la docente responsabile, professoressa Donatella Salucci ([email protected]; 0863 412264).
Lo Zanshin Tech. Adatto a tutti (dagli 11 anni in su) insegna a stare sicuri in rete e a difendersi da fenomeni come cyberbullismo, adescamento ed altre aggressioni digitali. Zanshin è una parola giapponese che indica lo stato di vigilanza controllata e serena che il maestro di arti marziali deve avere prima durante e dopo un aggressione: è uno stato in cui si è coscienti di tutto ciò che ci circonda (pericoli e aggressori inclusi) senza per questo cedere alla paura, all’ira o ad altri sentimenti. Lo Zanshin Tech è quindi un percorso lungo, svolto in genere un’ora e mezza a settimana in un luogo dotato delle attrezzature necessarie per questa pratica (computer, tavoli, sedie)
Attraverso l’analisi di casi reali e la loro dissezione nelle singole tecniche di attacco utilizzate dall’aggressore, gli allievi imparano a riconoscere i meccanismi interni del cyberbullismo, dell’adescamento e di molte altre aggressioni digitali come le truffe online o il cyberstalking, sempre rispettando le Regole del Dojo, la prima delle quali è Non usare ciò che si impara per fare del male. Cyberbullismo infatti vuol dire poco o niente: esistono tecniche specifiche, sempre uguali, che vengono usate per aggredire una persona. Studiando assieme queste tecniche e le loro “contromosse” è possibile fermare un’aggressione sul nascere ed impedire che diventi un problema.
La pratica dello Zanshin Tech prevede inoltre molti approfondimenti sulle tecnologie sia hardware (computer, cellulari, tablet, ecc) sia software (programmi da utilizzare per tutelarsi, funzionamento dei singoli social network, ecc) in modo da saper usare le tecnologie prima e meglio di chi può farci del male. Nei livelli successivi al primo lo Zanshin Tech diventa Peer Education: gli allievi imparano ad insegnare ai più giovani e a collaborare coi maestri più grandi, responsabilizzandosi ed imparando da un lato a prendersi cura dei più piccoli, dall’altro ad insegnare ai grandi le tecnologie che potrebbero non conoscere.