Avezzano. “Il lato nascosto delle storie”, edito da Arkadia, è un’opera che si colloca a metà strada tra una raccolta di racconti e un romanzo a episodi. L’autrice costruisce un mosaico narrativo in cui ogni tassello, pur autonomo, trova il proprio significato nell’unione con gli altri. Quella che inizialmente appare come una serie di vicende indipendenti si rivela parte di un ingranaggio più grande, dove le vite dei protagonisti si intrecciano, spesso senza che ne siano del tutto consapevoli. Ogni storia, pur restando a sé stante, si alimenta di un tema comune: l’incapacità umana di governare il proprio destino, la sensazione di essere spettatori passivi del proprio fallimento, in un mondo che non lascia spazio al controllo.
Il romanzo è pieno di materiale umano, di quelle emozioni e tensioni che rispecchiano le nostre vulnerabilità più profonde. Ci sono racconti di un ex carcerato innocente e della moglie che ha creduto alla sua colpevolezza, di un insegnante ingiustamente accusata e del suo allievo che trasforma la solitudine in vendetta. Ogni personaggio rappresenta una maschera sociale dietro la quale si nasconde un universo emotivo complesso, fatto di scelte sbagliate, errori, ma anche di occasioni di rinascita. E proprio in questo sta la forza del libro: l’autrice, come un’abilissima sarta, cuce con estrema cura le vite dei suoi protagonisti, facendoci entrare nei loro panni, nei loro pensieri, nelle loro paure.
Il linguaggio è mutevole e straordinariamente scalabile: si passa dalle voci acerbe di adolescenti bullizzati che cercano disperatamente il proprio posto nel mondo, alla forma forbita e quasi antiquata di un vecchio giudice, ormai fuori tempo per la società moderna. Questa versatilità stilistica non è mai fine a se stessa, ma è funzionale alla rappresentazione di un mondo in cui ogni individuo vive con una faccia pubblica e una privata, costantemente in bilico tra ciò che mostra e ciò che cela.
Leggere “Il lato nascosto delle storie” è come immergersi in una girandola di personaggi, ognuno con il suo dramma personale, ma tutti incastrati in un meccanismo che va oltre il loro personaggio. E proprio qui emerge il cuore pulsante del romanzo: in un mondo spesso semplificato e diviso tra il bianco e il nero, la Di Pascasio ci invita a esplorare quel limbo di grigi su cui troppo raramente ci soffermiamo a riflettere. “Ogni storia ha due lati”, ed è questa consapevolezza a rendere potente la frase che forse più di tutte racchiude l’essenza del libro: “Siamo tutti colpevoli e tutti innocenti”. “Il lato nascosto delle storie” è una riflessione profonda sulla vita, sul fallimento e sulla capacità o incapacità di riprendere il controllo della propria esistenza. È un’opera che non offre soluzioni, ma che costringe a guardare dentro di sé, tra i margini di ciò che mostriamo al mondo e ciò che ci teniamo dentro. Una lettura coinvolgente e forte, che lascia il segno. Un bel segno.