Avezzano. Un consorzio internazionale di ricercatori, tra cui anche alcuni italiani dell’istituto di geochimica dell’università di Pisa, negli ultimi anni hanno eseguito dei carotaggi nel lago do Ocrida, situato tra la Macedonia e il nord dell’Albania, conosciuto per essere il lago più antico d’Europa e uno dei più antichi al mondo.
Dallo studio dei sedimenti di questo lago dei Balcani, patrimonio umanità dell’Unesco dal 1979, gli scienziati cercano di studiare il passato ma soprattutto il futuro del clima del nostro pianeta. Da quel progetto però successivamente ne è nato un altro, che vede coinvolti sempre dei ricercatori italiani e un consorzio internazionale, ma che questa volta anziché analizzare il fondale di un lago si sono concentrati su un ex lago, quello del Fucino.
Dai primi dati, rilasciati dal professor Giovanni Zanchetta, sembrerebbe infatti che il Fucino sia persino più antico di quello di Ocrida, e che pertanto risalirebbe a più di 1.300.000 anni fa. I primi carotaggi effettuati nel Fucino, iniziati da un paio d’anni, hanno già restituito dei valori che confermerebbero tale tesi e pertanto si pensa già ad un secondo ciclo di studi, che probabilmente avverrà durante l’estate del prossimo anno. I carotaggi nel Fucino possono essere di enorme importanza, poiché gli studiosi in questo modo riuscirebbero ad avere accesso a dati ancora più primitivi, che potrebbero servire a creare modelli scientifici sempre più affidabili, che ci permetteranno di capire di più sul futuro del clima del nostro pianeta.
Senza contare che effettuare dei carotaggi su un ex lago è di gran lunga più agevole che non nei laghi comuni, che richiedono invece delle piattaforme tecnologicamente avanzate di non comune reperibilità. In definitiva è probabile che gli scienziati, ironia della sorte, troveranno sui fondali di un ex lago la risposta al futuro climatico del nostro pianeta.