Avezzano. Non sono molte le immagini dell’ormai prosciugato Lago Fucino. In giro è possibile trovare diverse illustrazioni e una delle più complete è sicuramente quella fatta dal Fabretti nel 1680. Un’altra, ancora più importante e famosa, è quella realizzata da Alexandre Brissé, il terzo degli ingegneri che si alternarono nell’opera di prosciugamento dell’antico lago. Ricordiamo, infatti, che i suoi due predecessori, De Montricher e Bermont, perirono durante i lavori del prosciugamento poiché la loro quotidiana presenza all’interno dell’umida e malsana galleria, gli procurò una terribile e mortale febbre. Ma Alexandre Brissé non fu solo l’ingegnere che portò a termine l’opera finanziata da Torlonia, ma anche l’uomo che curò le illustrazioni del famoso volume che il Principe fece stampare, contenente tutti i dati, le illustrazioni e i progetti della grandiosa opera. L’immagine più conosciuta del nostro lago è presa proprio da quel rarissimo e prezioso volume che una volta ho avuto la fortuna e l’onore di poter sfogliare.
Da poco però è spuntata quest’antica incisione del 1800, che riproduce uno spicchio del lago del Fucino e un piccolo spaccato della vita popolare dell’epoca. Dall’immagine si può notare un carro tirato da buoi con diverse persone intorno. Alcuni sembrano attenti ad ascoltare quello che sta dicendo un signore con una tuba in testa e vestito più elegantemente di loro che sembra gli sta vendendo qualcosa o, più semplicemente, fornendo informazioni. Sullo sfondo è possibile vedere la maestosità del lago e sulle sue sponde in primo piano una città che, dalla posizione dei monti sullo sfondo, con molta probabilità doveva essere proprio il piccolo centro di Avezzano, un paese che all’epoca non arrivava nemmeno a 4.000 abitanti. Al centro della scena è anche possibile osservare più di un’imbarcazione solcare le acque dell’antico lago.
Sovrapponendo le due immagini, la nuova e quella disegnata dall’ingegner Brissé, potrebbe chiarirsi la posizione dalla quale è stata presa questa nuova incisione. Come si intuisce dall’elaborazione, potrebbe infatti trattarsi di una delle due strade che si vedono arrivare ad Avezzano dalla parte bassa del disegno di Brissé. Qualunque sia la prospettiva, è comunque estremamente interessante avere a disposizione questa nuova immagine, anche perché il detto secondo il quale “un’immagine vale più di mille parole”, in questo caso vale doppio, visto che è riferita a qualcosa che (purtroppo) non esiste più.