Avezzano. Il consiglio di amministrazione di Igea Banca (la banca romana di cui è Presidente Mauro Masi) ha approvato la “binding offer” per l’acquisizione della Banca del Fucino, unitamente alla due diligence affidata a KPMG ed al Piano Industriale del futuro Gruppo Bancario che comprenderà anche la nascita di una banca interamente digitale (“Igea digital bank”).
Per garantire la massima solidità finanziaria al progetto – si legge in una nota – l’Assemblea dei soci di Igea Banca aveva, nei giorni precedenti, deliberato all’unanimità un aumento di capitale di 200 milioni di euro valevole nell’arco temporale previsto dal Piano Industriale (2019-2020).
Inoltre è stata definita con la SGA la cartolarizzazione di circa 310 milioni di euro di crediti deteriorati di Banca del Fucino cosa che consentirà all’istituto di presentare elevati indici di qualità del credito, tra i migliori del sistema
bancario italiano. Con questa acquisizione, il cui perfezionamento è soggetto all’autorizzazione degli Organi di
Vigilanza, Banca del Fucino uscirà da una situazione di incertezza ed inizierà un percorso di forte rilancio che contemplerà la valorizzazione dei tradizionali elementi di forza della stessa Banca, quali il radicamento territoriale nel Lazio ed in Abruzzo ed il private banking, nel quadro di un modello di business orientato decisamente alla specializzazione ed all’innovazione.
E’ un’operazione di mercato che ha fortemente impegnato il management, guidato da Francesco Maiolini, ed ha privilegiato l’individuazione di investitori esclusivamente italiani; fra questi: imprenditori privati (in primis il gruppo GGG di Giorgio Girondi, industriale mantovano leader europeo delle produzioni di filtri per auto); fondazioni bancarie, l’Enpaia ed i partecipanti al Patto di Sindacato di Igea Banca che annovera fra i numerosi e qualificati esponenti: l’Ecomap, ente di previdenza delle tabaccherie italiane, Bricofer spa, la Fondazione Sicilia, Farmitalia ed MBA. Il ruolo di Advisor finanziario è stato svolto da Banca Lazard; advisor legali: lo studio Raffaele Lener, lo studio Mario Cera e lo studio Fantozzi”, conclude la nota.