Massa d’Albe. Dopo l’AIDA di Verdi (giovedì 31 luglio), che inaugura i grandi eventi di FESTIV’ALBA nell’anfiteatro romano di Alba Fucens, è la volta di ODISSEA da Omero, rappresentazione teatrale che andrà in scena venerdì 1 agosto alle ore 21,15. Una coproduzione di Teatro Stabile d’Abruzzo e Teatro Lanciavicchio, che Harmonia Novissima, associazione organizzatrice del festival da nove edizioni, ha voluto ospitare in prima nazionale nel magico scenario dell’anfiteatro di Alba.
Sul palco gli attori Cristina Cartone, Stefania Evandro, Alberto Santucci, Rita Scognamiglio, Giulia Sucapane, Giacomo Vallozza con la regia di Stefania Evandro e Antonio Silvagni, la drammaturgia di Stefania Evandro e le musiche originali di Giuseppe Morgante
Scene e costumi: Scenotecnica Lanciavicchio “Ivan Medici” con le consulenze tecniche di Giancarlo Tozzi e Mirko Talliussi, abiti in corda di Maria Sansoni, video di Paolo Santamaria, foto di scena di Lorenzo Mariani
Scene e costumi: Scenotecnica Lanciavicchio “Ivan Medici” con le consulenze tecniche di Giancarlo Tozzi e Mirko Talliussi, abiti in corda di Maria Sansoni, video di Paolo Santamaria, foto di scena di Lorenzo Mariani
Una riscrittura dell’Odissea in forma di narrazione: uomini, donne, dei e eroi emergono dal racconto corale di un gruppo di donne, giovani e anziane, esperte, innocenti oppure vinte dal destino. Sono donne, madri, figlie che aspettano: il ritorno degli uomini dalla guerra, aspettano il momento in cui i figli maschi le abbandoneranno per andare a combattere in terre lontane, aspettano il momento in cui le loro figlie femmine non saranno più solo merce di scambio, strumento di alleanze o trofei di vittoria. Sono sempre loro a raccontare/impersonare le figure femminili che si stagliano nel poema omerico: Penelope, Circe, Calipso, Nausica, Euriclea e prima tra tutte Cassandra, profetessa suo malgrado. Sono voci di donne che tessono la storia di un popolo e le vicende dei ‘ritorni’, gli imprevisti che ostacolano Ulisse e dei suoi compagni, la disfatta di Ilio e le molte peripezie per tornare in patria. Sono sempre le donne che raccontano ‘lui’ Ulisse, l’uomo di ingegno, le sue debolezze, la sua forza e le astuzie. Ma soprattutto scendono in profondità in ciò che nell’opera è spesso taciuto: i sentimenti, le emozioni e le paure dei fragili esseri umani in balìa degli eventi e delle donne in guerra, spesso prede senza voce nel gioco crudele tra dei e eroi. Le donne si raccontano nella loro capacità di rispondere al dolore costruendo vita, e confidando nella capacità tutta femminile di tessere insieme: i fili dei tessuti, e quelli del fato, insieme all’abilità politica di mediare i contrasti, e conciliare presente e il passato, la forza divolontà e le sfide del destino. Uno spettacolo che, pur rispettando il più classico fra i testi della letteratura mondiale, ne esalta i conflitti profondamente umani attraverso la creazione scenica, e scava nelle umanissime emozioni degli umani e degli dei, mettendo in risalto le fragilità degli uni e degli altri, e le paure, i desideri, le tentazioni benevole o maligne che cambiano la storia di un popolo, o il destino di un individuo. Un testo/spettacolo che lavora sulle immagini potenti di un mondo arcaico e sulla consapevolezza di quanto storie così lontane dal nostro presente e le figure del mito classico riescano ancora a parlarci attraverso i secoli.
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Prenotazioni whatsapp ai num 06.0406 – 329.9283147
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