Ovindoli. L’attesissimo seguito de “Il gladiatore” uscirà nelle sale a novembre, e questa volta il protagonista chiamato a raccogliere la pesante eredità di Russel Crowe è l’attore irlandese Paul Mescal. Nel seguito del colossal hollywoodiano Mescal interpreterà Lucio Vero, figlio di Lucilla interpretata da Connie Nielsen, e nipote del Commodo del magistrale pluri-premio Oscar Joaquin Phoenix.
Ma c’è anche un po’ di Marsica nel colossal che tra qualche mese uscirà nelle sale, perché il Lucio Vero protagonista del film è l’omonimo figlio dell’imperatore Lucio Vero. Lucius Aurelius Verus, questo era il suo nome completo, regnò insieme al fratello (d’adozione) Marco Aurelio, dal 161 d.C. fino alla sua morte, momento in cui Marco Aurelio gli successe. E il padre de “Il gladiatore 2”, come molti altri nobili di età imperiale, aveva una splendida villa con vista sul lago del Fucino, uno status symbol per l’epoca, più precisamente a San Potito.
La villa imperiale di San Potito è un tesoro archeologico che risale al I secolo d.C, situata nella pittoresca piana dei Santi, da cui in seguito a una campagna di scavi iniziata nel 1983 dalla Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo in collaborazione con l’Istituto di Archeologia dell’Accademia Ungherese, sono emersi reperti archeologici di grande importanza. I primi riferimenti al palazzo imperiale di Lucio Vero e Marco Aurelio ci vengono dai testi di Ludovico Iacobilli, che nel suo “Vita dei Santi e Beati dell’Umbria”, descrive dettagliatamente la residenza costruita nel 164 d.C. per Lucio Vero, consigliato dal famoso medico Galeno a trasferirsi nella regione dei Marsi per curare una grave affezione agli occhi. Muzio Febonio invece, nella sua “Historiae Marsorum”, conferma l’esistenza di questo palazzo, situato vicino all’attuale castello e alla chiesa di San Potito, sottolineando la salubrità del clima come fattore chiave per la scelta del luogo.
La villa venne costruita nei primi decenni del I° secolo d.C., in epoca Adriana (secondo quarto del II secolo d.C.) e fu arricchita con lussuose decorazioni interne, tra cui mosaici, pavimenti, affreschi, stucchi e rivestimenti in marmo. Tra la fine del II secolo e gli inizi del III sec. d.C, la villa venne ulteriormente ampliata, soprattutto per quanto riguarda la parte meridionale del complesso. Dalla seconda metà del III secolo d.C., forse a seguito di un incendio, la villa purtroppo venne abbandonata.