Pescina. Conversano festeggia l’ottavo scudetto della sua storia nell’Accademia della Pallamano, e tra i protagonisti di questo successo c’è anche un giovane abruzzese, Camillo Di Mascio. Il diciannovenne terzino mancino, prodotto del vivaio della Pallamano Chieti, originario di Pescina, ha alzato la coppa al cielo pronunciando il nome della cugina, Gioia Muliere, scomparsa lo scorso anno a soli 20 anni in un tragico incidente stradale.
Un gesto carico di emozione per il giovane atleta, alla sua prima stagione con la compagine pugliese. “Sono molto soddisfatto di questo Scudetto”, ha raccontato Camillo, “dopo essere arrivati secondi in Coppa Italia, ci tenevamo a vincere il Campionato, anche per i nostri tifosi e per la città di Conversano, storicamente una delle piazze più importanti per la pallamano”.
Camillo Di Mascio, figlio della dottoressa Alessandra Muliere, medico originaria di Pescina, e del dottor Roberto Di Mascio, capo Centro della Dia di Bari, è un promettente studente universitario al primo anno di Scienze Motorie indirizzo biomedico. La sua passione per la pallamano è nata a 10 anni, quando ha iniziato a giocare con il Chieti, passando poi dalle giovanili alla prima squadra. Dopo un’esperienza in Serie A2 con il Pescara, quest’anno è approdato al Conversano, dove ha subito lasciato il segno con la conquista del titolo italiano 2024-2025.
Nella squadra campione d’Italia milita anche un altro abruzzese, il trentenne portiere Pasqualino Di Giandomenico, originario di Teramo e cresciuto nel vivaio della squadra locale. Un successo che porta dunque un pezzo d’Abruzzo sul tetto della pallamano italiana, con una dedica che commuove e rende ancora più significativa questa vittoria.