Avezzano. La sospensione della tassa sulla fortuna, da parte del presidente della seconda sezione del Tar del Lazio, porta alla ribalta il tema del gioco d’azzardo.La tassa sulla fortuna è il nuovo gabello italico, entrato in vigore il primo gennaio, e consiste nel tassare le vincite superiori a 500 euro del 6%. La tassa non colpisce tutti i giochi: a poker online scommesse sportive, lotteria Italia, Bingo e casinò online non viene applicata, al contrario colpisce Superenalotto, Win for life, Superstar, Si vince tutto e fino a pochi giorni fa anche le videoslot, le cosidette “macchinette” da bar. Tosti ha accolto le istanze di dieci concessionarie AAMS che sostengono che, applicando la tassa, non sia possibile calcolare la vincita che il giocatore deve riscuotere. L’industria del gioco in Italia è uno dei pochissimi settori che non conosce crisi. Nel 2011 la raccolta è stata di oltre 76 miliardi di euro, con un aumento del 24% circa rispetto al 2010, durante il quale la raccolta fu poco più di 61 milioni di euro. Lo si nota anche dal proliferare di sale slot anche nel nostro territorio. Il gioco ha conquistato il grande pubblico dopo il famoso “decreto Abruzzo”, con il quale si destinarono i proventi del gioco online alle zone terremotate dell’aquilano. Molti forse ricorderanno anche i vari spot dove si “invitava” a giocare per aiutare la ricostruzione delle suddette zone. Recentemente un servizio-inchiesta di Report, andato in onda su Rai3 ha mostrato come non tutti i fondi raccolti dal gioco siano poi arrivati a destinazione ed ha anche accusato l’ex premier Berlusconi di aver invitato gli italiani al gioco, grazie all’iniziativa benefica per l’Abruzzo, per poi ottenere proventi grazie alla Glaming, una società riconducibile al gruppo Mondadori, che gestisce poker room, giochi di casinò e bingo online. Il gioco d’azzardo è quindi la nuova frontiera del business e lo Stato è molto ambiguo a riguardo. Se da un lato dovrebbe preservare i cittadini promuovendo il gioco responsabile e combattere la ludodipendenza e il gioco d’azzardo patologico, dall’altro l’Erario statale, invece, ne beneficia. Infatti con vari decreti (soprattutto quello del luglio scorso) sono stati introdotti, e quindi legalizzati, altri giochi, come ad esempio il poker cash. Non sazio, lo Stato ha poi successivamente varato la tassa sulla fortuna. Vedremo cosa si inventerà o dove colpirà, nel caso in cui il prossimo 25 Gennaio i giudici del Tar in composizione collegiale dovessero accogliere definitivamente la richiesta delle 10 concessionarie.