L’Aquila. Sono stati i vigili del fuoco a portare a spalla la bara con il piccolo Tommaso all’altare nella basilica di Collemaggio. Intorno solo il silenzio e lo sguardo sconfortato di mamma Alessia Angeloni, e papà Patrizio D’Agostino, che guardavano quella piccola bara bianca davanti all’altare increduli ancora per l’accaduto. La basilica aquilana si è riempita questo pomeriggio con familiari, amici, conoscenti e tanti rappresentanti istituzionali arrivati per dare l’ultimo saluto al piccolo angelo travolto da un’auto mentre si trovava fuori dal suo asilo con altri compagni a giocare.
Presenti il presidente della Regione Marco Marsilio, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, l’onorevole Stefania Pezzopane, il vice presidente della Regione, Emanuele Imprudente, l’assessore regionale, Guido Liris e molti amministratori locali. Fuori dalla chiesa, dove sono stati posizionati tanti palloncini bianchi e azzurri con il nome di Tommaso anche i compagni di scuola del comprensorio Mazzini. A celebrare la cerimonia funebre il cardinale Giuseppe Petrocchi e il rettore della Basilica di Collemaggio, don Nunzio Spinelli. Presenti anche numerosi sacerdoti del territorio.
“L’Aquila piange con lacrime condensate da un dolore immenso”, ha spiegato il cardinale nell’omelia, “la nostra gente che conosce bene il dolore sa compatire sapendo far vibrare crede affetto convinto e tenace. Proprio tu piccolo Tommaso rappresenti i sentimenti dell’intera comunità abruzzese. Tutta la città è qui stretta intorno a mamma Alessia e papà Patrizio, questo dolore non deve essere spiegato. Perché ogni mamma in ogni parte del mondo lo capisce perché è mamma, stessa cosa per il papà. Di fronte alla disgrazia che ha devastato la vita di questi genitori una domanda campeggia: perché così, perché a noi, perché adesso proprio lì? Ogni genitori vorrebbe morire lui al posto del figlio, perché Dio che è amore permette questo?
La ragione non trova soluzione accettabile, per trovare la verità che scioglie i nodi dobbiamo aprire il Vangelo. Gesù assume il dolore dell’eternità e ha spalancato per noi le porte della resurrezione. La morte non ha il potere di spezzare l’amore. Il piccolo Tommaso è entrato nella città santa, il cuore di una madre è uno spazio privilegiato dove ogni bambino trova la sua dimora. L’ingresso in Paradiso del piccolo Tommaso è stato con gli angeli che gli hanno cantato alleluia. Immaginatevi che festa e che gioia quando arriva un’anima innocente. Sono persuaso che il piccolo Tommaso che porta i segni del martirio sia annoverato nel regno di Dio. Tommaso è bello come tutti i bambini per il candore della sua pelle e per la sua anima pura, mi sento autorizzato a dichiarare a nome di tutti i presenti perché, tu il nostro piccolo Tommaso, sei il nostro campione.
Prenditi cura dei tuoi amichetti e delle tue bambine che hanno riportato ferite, ti affidiamo il compito di vigilare sui piccoli che soffrono sugli angoli della terra, anche i bimbi ucraini. Sono certo che appena arrivato in paradiso hai preso Dio per mano e gli hai chiesto di conoscere i tuoi genitori. Loro oggi hanno bisogno di te. Tu che abiti nella casa di Dio e gli abiti vicino ottienici la grazia di essere anche noi amici del Signore”.
Alla fine della celebrazione è salita sull’altare Giusy Fonzi, zia del piccolo Tommaso. Fonzi è molto conosciuta sul territorio. Affermata giornalista, è sempre stata molto attiva nella comunità nella difesa dei diritti dei più deboli. Mai scomposta e senza alzare i toni, Fonzi ha ringraziato tutta la comunità dell’Aquila e tutte le persone che in questi giorni hanno espresso solidarietà. “Quasi tutti hanno scritto”, ha detto, “non ci sono parole. E io invece oggi qui le parole le ho dovute trovare”. Fonzi ha rivolto il ringraziamento alle istituzioni presenti ma ha anche lanciato un messaggio fortissimo: “Che la morte di Tommaso smuova le coscienze. Affinché le scuole siano un luogo sicuro per chi le frequenta”.