Avezzano. “Il manager ci ignora e rinvia l’incontro”. E’ questa la posizione dei sindacati contro il manager della Asl di Avezzano Sulmona L’Aquila Rinaldo Tordera, accusato di “7 mesi di immobilismo” dalla sua nomina. Le critiche arrivano dalla Uil che torna alla carica con una richiesta di “incontro sindacale a difesa dei diritti dei lavoratori” da convocare urgentemente, minacciando, in alternativa, lo stato d’agitazione.
La nota è firmata dal segretario regionale del sindacato della funzione pubblica, Giuseppe De Angelis e dai segretari Fabrizio Truono, Marcello Ferretti e Antonio Ginnetti. “La segreteria della Uil Fpl”, si legge nella nota, “fa presente che il direttore generale Asl1, Rinaldo Tordera, ha rinviato a data da destinarsi la riunione sindacale del 29 settembre 2016 programmata da oltre 2 mesi con importanti ripercussioni sia sull’organizzazione del lavoro che sui diritti contrattuali dei lavoratori”. Nella riunione dello scorso 27 luglio Uil aveva presentato una piattaforma di lavoro e il direttore generale si era impegnato a dare le dovute e necessarie risposte alle organizzazioni sindacali presenti. Della piattaforma, viene spiegato, facevano parte “pagamento indennità accessorie del personale, regolamento mensa aziendale ed erogazione dei buoni pasto, problematica inerente le fasce economiche superiori, attuazione concorso interno per coordinatori infermieristici, regolamento per le nuove posizioni organizzative aziendali, regolamento aziendale per mobilità interna, indizione di avvisi pubblici e concorsi e stabilizzazione del personale precario”.
“Pertanto, visto che dopo 2 mesi di attesa ancora non sono pervenute risposte in merito da parte della Asl e che l’attuale immobilismo dell’Azienda sta creando problemi economici e organizzativi, nonché un crescente malcontento tra i lavoratori – proseguono – la Uil Fpl chiede al direttore generale di provvedere con immediatezza a convocare una riunione sindacale per la definizione delle problematiche in essere e per ripristinare una corretta relazione sindacale. In caso di eventuali e ulteriori ritardi, la Uil sarà costretta, suo malgrado a proclamare uno stato di agitazione del personale dipendente e adire le sedi competenti al fine di tutelare i diritti dei lavoratori”, concludono.