Tutte le aziende che hanno necessità di assumere personale, richiedono l’invio del Curriculum. Ma cosa deve contenere per essere efficace e come devono essere organizzati i dati al suo interno? Se fino a poco tempo fa, si preferiva il formato Europass, ultimamente anche la veste grafica del CV sta avendo delle evoluzioni significative.
Chi si occupa dello screening delle candidature, ha acquisito oramai un occhio clinico, e proprio per questo cerca le informazioni fondamentali in determinate sezioni del Curriculum. Ecco perché, organizzare i dati in maniera mirata, aumenterà la possibilità di essere notati tra centinaia di candidati.
8,8 secondi è il tempo medio impiegato dai datori di lavoro per analizzare il curriculum vitae di un neolaureato, ma c’è chi si fa un’idea del profilo professionale di una persona in poco più di 6 secondi.
Capire che il tempo a disposizione per veicolare la nostra professionalità è assai ristretto, ci spiega perché dobbiamo essere certosini nella compilazione di questo strumento.
Dove inserire le informazioni personali
Consiglio di annoverare i dati personali in testa al documento, preferibilmente nella parte sinistra. Se la residenza ed il domicilio sono discrepanti, farlo presente elencandole entrambe. Questo evita inutili perdite di tempo a chi si occupa della ricerca, che vi assicuro ve ne sarà grato.
Inserire la foto è sempre utile, ma deve essere un primo piano o un mezzo busto professionale. No a foto del giorno delle nozze, no a foto in spiaggia in costume, per intenderci.
Anche l’indirizzo mail deve essere formale. Personalmente consiglio la forma nome&cognome@…, ma al di là dei gusti personali, bisogna categoricamente evitare di inserire indirizzi di posta elettronica con nomignoli infantili, soprannomi, vezzeggiativi (ex, cucciolotta86@…).
Inserite anche eventuali link al profilo LinkedIn o Facebook, e se avete un blog o un sito personale segnalate anche quello.
Come organizzare le esperienze professionali
E’ consigliabile partire dal nome del datore di lavoro, poi dal ruolo ricoperto e successivamente riportare le competenze acquisite e gli obiettivi raggiunti. Non bisogna dimenticare di scrivere il periodo di inizio e di fine della collaborazione.
Le esperienze professionali vanno indicate in ordine temporale, partendo dalla più recente.
Non è necessario elencarle tutte, specialmente se avete una carriera lavorativa importante a livello di annualità di servizio. Sicuramente è utile soffermarsi sulle più importanti soprattutto se in linea con la job description.
Titolo di studi, Master e corsi di formazione e/o aggiornamento
Nella sezione immediatamente sottostante alle esperienze lavorative, consiglio di riportare tutti i titoli di studio conseguiti, i master e la partecipazione ad eventuali corsi. Se stranieri, riportare anche la disponibilità del permesso di soggiorno, o l’aver dato inizio all’iter per la sanatoria riferita all’ottenimento dello stesso.
Altre Informazioni
Può essere utile inserire le attitudini, la capacità di lavorare in team o di gestire i progetti in autonomia, e di saper lavorare per obiettivi. Anche gli hobbies possono aiutare a creare nella mente del selezionatore, il quadro completo del vostro profilo.
Mentire sul Curriculum Vitae
Sebbene sia una pratica piuttosto diffusa, lo sconsiglio vivamente. Piuttosto inviate una lettera di presentazione, dove si evinca la vostra forte motivazione e la volontà di migliorarvi, studiare, e la disponibilità a ricoprire ruoli che non avete ancora esercitato, ma per i quali vi sentite professionalmente maturi.
Quanto sopra per svariati motivi. Per intanto, un selezionatore esperto è in grado di scovare discrepanze tra quanto dichiarato e quanto è emerso al colloquio. Inoltre, le aziende possono sempre confrontare gli altri cv eventualmente disponibili in rete dello stesso candidato o basarsi sul profilo linkedIn.
Infine, gli head hunter più esperti o i datori di lavoro che non potranno permettersi di assumere la risorsa sbagliata, verificheranno le vostre referenze con ex datori di lavoro o ex colleghi.
Autorizzazione al trattamento dei dati personali
Nella parte finale del CV, non dimenticare mai di inserire la dicitura di autorizzazione al trattamento dei dati personali, in base all’art. 13 del D.Lgs 196 del 2003.
Questo perchè, in assenza di tale autorizzazione, il datore di lavoro non può archiviarlo e neanche trascrivere gli estremi del lavoratore nei propri archivi informatici, precludendovi di fatto la possibilità di essere valutati più avanti.
Paola Cimaroli
Lavoro nel comparto Humar Resources da quindici anni, sono una consulente esperta in selezione del personale ed in questo spazio fornirò notizie utili e consigli per aumentare le possibilità di trovare lavoro attraverso il web e i social media.