Magliano de’ Marsi. Nel giorno del suo compleanno ha chiesto come regalo quello di essere accolto nel convitto per non pesare su mamma e papà. Valerio ha 14 anni, disabile, una grande passione per la musica e il desiderio di diventare un cantante. Vuole studiare al liceo musicale e per aiutarlo a realizzare il suo sogno mamma e papà lo accompagnano ogni giorno all’Aquila in macchina perchè il convitto non può ospitarlo.
Al momento dell’open day i genitori si sono subito attivati per chiedere se potesse essere anche ospitato al convitto in modo da non doverlo accompagnare ogni giorno da Magliano all’Aquila e gli era stato assicurato che c’era una stanza adeguata per accoglierlo. Valerio, pur essendo autonomo, per i lunghi spostamenti deve utilizzare la carrozzina e andare ogni giorno a scuola con il bus non sarebbe stato possibile. Così quando la porta del convitto, dopo una lunga ed estenuante corrispondenza tra le parti, gli viene chiusa mamma Dina Di Bonaventura e papà Massimo Morelli iniziano ad accompagnarlo tutte le mattine alle 7 al liceo musicale dell’Aquila.
“In un primo momento ci era stato assicurato che Valerio poteva frequentare il convitto”, raccontano Dina e Massimo che hanno altre due bambine di 16 e 10 anni, “poi invece poco prima che iniziasse la scuola ci hanno avvertito che non era possibile. Abbiamo iniziato a bussare a tutte le porte, abbiamo scritto al convitto, alla Provincia dell’Aquila, alla Regione Abruzzo, al Provveditorato. Anche al presidente della Repubblica. Niente, non c’è stato nulla da fare”. Secondo quanto spiegato dai dirigenti del convitto nazionale “Domenico Cotugno” dell’Aquila “la struttura e l’organico del personale educativo non garantiscono logistica, vigilanza e tempi necessari a tutelare il benessere e la sicurezza cui il ragazzo ha diritto”.
In una delle tante note indirizzate alla famiglia Morelli è stato evidenziato che “il convitto è su due piani, l’ascensore è un montacarichi ed è stato realizzato all’esterno, gli spazi comuni – sala biblioteca/tv, aula studio e digitale, aula ludico/ricreativa e aula musica – sono situati al primo piano, accessibile tramite scale; le camere sono a due letti con un bagno interno non attrezzato per disabili”. Nonostante il diniego del convitto mamma Dina e papà Massimo non se la sono sentita di infrangere il sogno di Valerio.
“Lo accompagniamo ogni a scuola”, concludono i genitori, “come possiamo impedirgli di frequentare il liceo dove ha sempre sognato di studiare? Facciamo tanti sacrifici e ci aspettavamo dalle istituzioni, a partire da quelle scolastiche, un sostegno perchè non possono esistere studenti di serie A e studenti di serie B. La sua tenacia andava premiata. Se non ci penseranno le istituzioni ci penseremo noi”.