Avezzano. Rinviata nuovamente in commissione la risoluzione urgente sull’impianto a biomasse Powercrop. Il documento è stato presentato all’assise civica dal consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio che ha ricordato come a tale progetto abbiano espresso contrarietà il Sindaco di Avezzano, Antonio Floris, il sindaco di Luco dei Marsi Camillo Cherubini, oltre ai comitati cittadini. La risoluzione presentata oggi in Consiglio regionale prevedeva l’impegno del Presidente della Giunta e l’assessore competente Mauro Di Dalmazio a: chiedere al Comitato VIA, quale forma di autotutela, la sospensione del procedimento di autorizzazione alla realizzazione dell’impianto a biomasse in attesa della decisione del Tar Abruzzo. Procedere eventualmente ad una nuova valutazione ambientale, sulla base di quanto previsto dal predetto articolo 6 del D.lgs n 152/2006. Valutare l’ipotesi di predisporre una normativa che contempli il vincolo di rilascio di parere di Valutazione di Impatto Sanitario, così come richiesto dalle Amministrazioni di Avezzano e Luco dei Marsi. Il consigliere Giuseppe Di Pangrazio ha accolto la richiesta di rinvio chiedendo però di inserire automaticamente la risoluzione all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, subito dopo le interpellanze. E’ stato inoltre chiamato in audizione in commissione l’assessore competente Mauro Di Dalmazio. “Auspico che il Governo regionale”, ha affermato Di Pangrazio, “ragioni in maniera utile per il territorio e per la popolazione di Avezzano, giungendo al più presto ad un soluzione, come richiesto dalle istituzioni locali e dagli stessi cittadini”. Nei prossimi giorni i consiglieri Giuseppe Di Pangrazio e Giovanni D’Amico promuoveranno un incontro pubblico insieme al Sindaco di Avezzano, al Sindaco di Luco dei Marsi e insieme alle associazioni e comitati per informarli della situazione attuale e promuovere un’azione utile in vista del prossimo consiglio regionale. “Giudico molto negativamente il comportamento del PDL oggi sulla centrale Powercrop”, ha spiegato il consigliere regionale del Prc Maurizio Acerbo, “arrivare alla minaccia della verifica del numero legale da parte di una maggioranza che abbandona l’aula è davvero ridicolo.La richiesta di approfondimento è assai strana e comunque segno che i consiglieri del PDL marsicano non hanno approfondito la questione.Le motivazioni con cui si è chiesto il rinvio della nostra risoluzione alla prossima seduta appaiono poco convincenti nel merito. Il capogruppo Venturoni ci ha comunicato le perplessità sulla risoluzione del direttore Sorgi. Perplessità ampiamente smontate in anticipo nel corso dell’audizione dei comuni di Luco dei Marsi e di Avezzano in commissione. E’ evidente che la giunta per chiedere al comitato VIA di riesaminare la pratica deve addurre motivi “tecnici” e non solo politici. Questo a noi è stato sempre chiaro e infatti ho presentato da giorni un’interrogazione per far presente alla Giunta e alla maggioranza alcuni elementi che possono ampiamente giustificare un riesame da parte del Comitato VIA e anche l’espressione di un parere negativo. Riassumo: 1) il comitato VIA non ha abbia preventivamente sentito gli Enti Parco secondo quanto previsto dal Dpr.357/97 nonostante la Powercrop stessa nelle controdeduzioni abbia fornito una cartografia nella quale si evidenzia il bacino di approvvigionamento della Centrale di Avezzano che interessa i territori delle quattro Province abruzzesi, di quattro Province della Regione Lazio, della Provincia di Isernia e di tre parchi nazionali (Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga; Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e Parco nazionale della Majella); 2) lo studio sulla qualità dell’aria presentato da Powercrop non pare soddisfare i parametri di legge ed anche il buon senso essendo basato sui dati delle qualità ambientale di Ovindoli, comune posto all’interno del Parco Sirente-Velino a quota 1376 metri sul livello del mare mentre la centrale sarà realizzata a Borgo Incile di Avezzano, a 660 metri di quota in una conca intermontana in un contesto orografico e ambientale totalmente diverso; 3) la stessa prescrizione di localizzare una centralina che attiene al monitoraggio della fase di esercizio non può equivalere alla valutazione ante operam di un intervento di decine di milioni di euro, che è lo scopo precipuo della Valutazione di Impatto Ambientale e, cioè, quello di prevedere eventuali impatti sull’ambiente basandosi su dati obiettivi del posto (e non certo quelli di Ovindoli). A mio parere”, ha continuato Acerbo, “esistono tutti i presupposti per una procedura di infrazione comunitaria per palese inosservanza delle normative comunitarie in materia di qualità dell’aria, procedura di valutazione di impatto ambientale e di valutazione di incidenza ambientale, che sarebbe estremamente onerosa per la Regione Abruzzo.Quindi la Giunta Regionale ha il dovere di richiedere un riesame al Comitato VIA”.